Il mercatino del Politeama - Live Sicilia

Il mercatino del Politeama

(RP) Il Padrino ammicca a piazza Politema. Non ha il corpaccione, né la voce roca di don Corleone, che pure gli sfavilla accanto. E' un padrinetto per business e spot nerastro della nostra Isola, una decalcomania su una delle tante magliette imbecilli che vorrebbero far dimenticare la tragedia della mafia, muovendo al riso su ciò di cui non si può ridere. Una bella presentazione per i turisti.
Il pugno nell'occhio
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(RP) Il Padrino ammicca a piazza Politema. Non ha il corpaccione, né la voce roca di don Corleone, che pure gli sfavilla accanto. E’ un padrinetto per business e spot nerastro della nostra Isola, una decalcomania su una delle tante magliette imbecilli che vorrebbero far dimenticare la tragedia della mafia, muovendo al riso su ciò di cui non si può ridere. Una bella presentazione per i turisti.
Benvenuti al mercatino del salotto di Palermo. Un suk autorizzato, con le carte, con i bolli, magari formalmente impeccabile. Tuttavia – poiché l’adesione alle regole (da verificare al centesimo) non sana sempre l’obbrobrio, specie nella sua monumentale evidenza – anche un pugno nell’occhio. Come una lattina di Coca Cola poggiata sulle panche di una cattedrale. Come la povera donna barbuta del circo. Come un magazzino a cielo aperto di cose di pessimo gusto. E qui il poeta non c’entra più.

C’è di tutto, per ogni prurito dell’inutilità. C’è il finto copricapo indiano. Ci sono le pistole a pressione. Ci sono i venditori d’acqua purissima, che mandano in giro a tendere agguati, audacissime ragazzine dagli occhi cerulei. Ci sono i gagdet, i pupazzetti, i prodotti tipici. La gazebopoli del nostro cuore non conosce confini. Non c’è limite alle tentazioni dell’acquisto superfluo, nell’impero della vendita effimera. Gli uomini che sono lì – il cui sudore rispettiamo – hanno il diritto di guadagnarsi il pane. Ma perchè al Politeama? Perché Palermo, a malapena, riconosce solo il criterio della legittimità imposta. E non rispetta più la bellezza, di cui la storia dei luoghi dovrebbe essere guardia del corpo e unità di misura.
Naturalmente ci siamo tolti lo sfizio all’angoletto delle carabine. Bersagli di carta. Piombini nel fucile. Quasi tutti i colpi a segno, eredità di un servizio militare nei Vespri siciliani. La titolare della bottega scruta ammirata e in romanesco offre il premio: “Che voi regà, il matitone, la pera, o il cagnoletto di Paris Hilton?”. Porta Porteseeee….

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