Ora spuntano tre floppy-disc. Nel processo per la mancata cattura di Bernardo Provenzano a Mezzojuso nel 1995 – alla sbarra l’allora generale del Ros Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu per favoreggiamento a Cosa nostra – non mancano mai sorprese. Adesso ci sarebbero tre floppy-disc che contengono tutte le relazioni di servizio fra il 1995 e il 1996 scritte dal colonnello Michele Riccio, colui che raccoglieva in tempo reale le rivelazioni del mafioso-confidente Luigi Ilardo, impegnato a far giungere i militari alla cattura di Provenzano, ma ucciso il 10 maggio 1996 sotto casa sua. Quei rapporti sarebbero stati consegnati nella mani di Mario Mori.
Riccio ha scritto una lettera che i pm hanno depositato oggi al processo. Nella missiva il colonnello dei carabinieri parla di questo materiale elettronico ritrovato a casa dopo una ristrutturazione. Altri nuovi elementi dovrebbero scaturire da questi nuovi documenti. “I tre floppy-disc furono conservati dalla consorte dello scrivente – scrive il colonnello Riccio ai rappresentati dell’accusa – per non farli rinvenire dal Ros temendo che potessero disperderli o pregiudicarne l’utilizzo”. I tre supporti di memoria informatica sarebbero stati dati a Riccio da un capitano dei carabinieri al termine della stesura del rapporto che porterà all’operazione “Grande oriente”. “La lettera è importante perché fa emergere i punti di divergenza fra Riccio e Mori- sottolina il pm Antonio Ingroia – rappresenta la raccolta delle comunicazioni tempestive dei rapporti che riccio aveva con Ilardo”. Storcono il naso dai banchi della difesa, non convince la tempestività con la quale giungono le novità.
Così Riccio sarà chiamato nuovamente a deporre in aula, il prossimo 25 settembre, dopo essere già stato chiamato a testimoniare nello stesso processo. Un procedimento che si incrocia sempre più con le attuali novità che stanno sorgendo sulla trattativa Stato-Cosa nostra. Non a caso nella lista dei testi è stato inserito anche Massimo Ciancimino anche se ancora non si sa quando sarà ascoltato visto che vive sotto scorta.
Intanto nell’udienza di oggi non si sono presentati i due testi dell’accusa, l’ex procuratore capo di Palermo Giancarlo Caselli e l’ex aggiunto Giuseppe Pignatone. I due magistrati hanno infatti comunicato la loro indisponibilità per motivi di famiglia e di lavoro. Sulle proteste della difesa per la mancata presentazione dei testimoni il tribunale ha auspicato che alla prossima convocazione i due testi si presentino perché non saranno più ritenute valide giustificazioni generiche. Anche per loro udienza fissata al prossimo 25 settembre.
Nell’odierna udienza ammesso anche nella lista anche il pentito Nino Giuffrè, ex capomandamento di Caccamo e braccio destro di Provenzano. Sarà sentito a ottobre a Roma il prossimo 7 e 8 ottobre.