Neanche sette ore dall’annuncio della morte di Osama Bin Laden per mano americana, che già sul web si scatenano in un vortice dietrologista, dubbi e perplessità sulla vera identità della salma. Questa mattina infatti, le TV pachistane hanno trasmesso le orribili immagini del terrorista più ricercato del mondo, il suo volto spappolato da un’arma da fuoco durante il il blitz delle forze speciali americane in un rifugio a Islamabad, in Pakistan. In parecchi forum jihadisti, usati per veicolare la propaganda dell’ex capo di Al Qaieda, si è subito gridato al complotto – lo riporta il sito del quotidiano la Repubblica – l’accusa rivolta all’intero establishment governativo degli Stati Uniti è di aver utilizzato una foto diffusa da alcuni siti arabi lo scorso dicembre.
Insomma quella che sta circolando in queste ore e che infiamma di gioia le piazze di tutto il mondo, non sarebbe altro che un falso, un “false flag”, nel linguaggio dei servizi segreti americani, uno specchietto per le allodole con scopi ancora ignooti, e che l’architetto dell’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle sarebbe vivo e vegeto. Anche il noto sito Peacereporter ha rilanciato, affermando che la foto sarebbe un “falso clamoroso”, ritoccata con Photoshop, il nome del file, peraltro, 20060923-torturedosama.jpg dovrebbe bastare a chiarire l’equivoco: si tratta di una foto del 23 settembre 2006 il cui nome è «Osama torturato». La verità è destinata a rimanere mistero: le autorità americane hanno sepolto il corpo in mare per impedire pellegrinaggi di estremisti islamici in una tomba che si presterebbe a perfetto luogo di culto. Pane per i denti dei sostenitori delle teorie cospirative. Intanto la voce di Al Quaeda promette vendette e sgozzamenti per tutto l’Occidente, fa sapere l’Interpol, aggiungendo che l’Italia rientra tra gli obbiettivi ad alto rischio.