Il naufragio di Porticello, il dolore, l'eroismo: i corpi ancora da recuperare - Live Sicilia

Il naufragio di Porticello, il dolore, l’eroismo: i corpi ancora da recuperare

Il racconto dei protagonisti della tragedia. Cosa succede oggi

Quattro corpi che il mare aveva preso sono stati riconsegnati alla terraferma. Operatori generosi, abituati a ogni fondale, li hanno tratti a riva dalla pancia della grande nave sommersa, per senso del dovere, nella protezione di ciò che sarà per sempre umano. Un quinto corpo è stato individuato. Questa mattina riprendono le ricerche.

Mai avrebbero lasciato – gli eroi che sono intervenuti – i dispersi della nave Bayesian, affondata nelle acque di Porticello, nel profondo anonimato dall’oscurità. Tutti coloro che vengono inghiottiti meritano e meriterebbero la carezza di chi ha assistito impotente a una sciagura, senza poterla scansare.

Ogni corpo è un approdo. Il dono di chi si è impegnato, in ogni passaggio, consentirà il tempo di un addio, nella terribile occasione dei riconoscimenti.

Ieri pomeriggio, mentre i quattro corpi venivano deposti sulla banchina, condotti in un capannone e poi trasportati, con un’ambulanza, in ospedale, per il compimento dei riti necessari all’indagine, la variegata fauna complottistica del web si è per, una vasta percentuale, ammutolita.

Non c’era più spazio per le fantasiose teorie che hanno ammorbato, oltre i dubbi legittimi, la trama di un lutto. Il dolore ha realizzato un miracolo di condivisione. C’erano solo, in lontananza, il rumore dei tuffi, con il silenzio ravvicinato di un cordoglio generale.

C’era una tristezza mista a commozione per i dispersi che cominciavano il viaggio verso casa, per Racaldo Thomas, il cuoco di bordo, un ragazzo dal sorriso dolce e contagioso. Il suo corpo era stato già recuperato.

“Siamo scossi, ma facciamo il meglio possibile – racconta uno dei soccorritori, uno che conosce i paesaggi della sofferenza da salvare -. Non sono scene nuove, purtroppo. Ci occupiamo pure di persone migranti che arrivano ustionate e irriconoscibili, come di tutti. La cosa importante, per noi, è compiere il nostro dovere”.

Al Policlinico di Palermo la camera mortuaria accoglie almeno due passeggeri del Bayesian, secondo quanto trapela. Racconta un medico: “Stiamo dando pure supporto agli operatori che agiscono in un contesto molto difficile”.

Loro, le anime coraggiose nella trincea di Porticello, non hanno smesso un attimo di tenersi salde all’equipaggiamento, per affrontare le onde e immergersi, cercando di respirare al meglio. C’è un tacito, infrangibile legame con le altre anime lacerate. Con chi, sulla terraferma, sognerà per sempre un ritorno.

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