Il 'pacificatore' Messina Denaro | Mafia e affari: i nomi degli arrestati - Live Sicilia

Il ‘pacificatore’ Messina Denaro | Mafia e affari: i nomi degli arrestati

I carabinieri azzerano il clan di Marsala FOTO e svelano un'inedita traccia del latitante.VIDEO

PALERMO – Matteo Messina Denaro sarebbe intervenuto, almeno così racconta uno degli arrestati, per riportare la pace. “Iddu u dissi”, il capo della famiglia di Marsala riferì il messaggio del padrino. Un intervento che aggiorna nel tempo, e di parecchio, le tracce del superlatitante che si sarebbe fatto vivo nel 2015. E’ uno dei particolari del blitz che ha impegnato nella notte i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani. Quattordici le persone fermate su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. farebbero parte della famiglia mafiosa di Marsala e sono accusati di mafia, estorsione e detenzione di armi.

LE FOTO E I NOMI

La spartizione dei soldi sporchi avrebbe creato tensioni fino al punto che fu necessario l’intervento del capomafia. Ecco perché, sostiene chi indaga, “Le investigazioni hanno fornito inediti e importanti elementi sulla operatività e la possibile periodica presenza del latitante nella Sicilia occidentale”. Qualcuno avrebbe ricevuto il messaggio del capomafia di Castelvetrano pronto a zittire con la guerra chi non avesse obbedito ai suoi ordini. Negli ultimi anni c’è chi ha millantato di avere parlato con il latitante. Addirittura di averlo incontrato. Qualcuno ne ha sfruttato il nome per dare peso alle proprie azioni. E poi ci sono i parenti, come la sorella, che invece un contatto con Matteo Messina Denaro l’avrebbe avuto davvero.

Anche la pista che viene furori da questa indagine – vera, ipotetica o falsa che fosse – è stata battuta, senza esito. Messina Denaro resta latitante, mentre i presunti boss marsalesi finiscono in cella. Le microspie hanno captato fibrillazioni. Stavano programmando un omicidio. Da qui la necessità del fermo disposto dal procuratore Francesco Lo Voi e dai sostituti Carlo Marzella, Pierangelo Padova e Gianluca De Leo.


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