Sapremo solo a fine campionato quanto varrà la vittoria di oggi pomeriggio del Palermo. A prima sensazione, il poker rifilato al Chievo è di fondamentale importanza, una vittoria bella, meritata, sudata, una vittoria che a questa squadra serviva. A firmare questo successo che toglie il Palermo dalla zona retrocessione non poteva che essere Fabrizio Miccoli, la vera anima di questa squadra, il capitano che non tramonta mai, colui che a questo punto deve sempre giocare dall’inizio. Tripletta e pallone a casa; Miccoli fa rialzare una squadra che in tanti davano già per morta e invece basta un successo per darti carica, benzina, per darti fiducia e continuare il viaggio verso la permanenza in serie A. Quello di oggi è stato un Palermo che ha giocato a corrente alternata, che ha anche rischiato il black-out, ma che alla fine si porta a casa tre punti vitali. Super ovviamente Miccoli, ma oggi un po’ tutti hanno dato il 100%, perché in questo campionato così impervio e difficile, se non mostri carattere e attributi, rischi di non vincere mai; bene, il Palermo oggi queste qualità le ha avute e ha dimostrato di potersela giocare. Alla fine applausi, pace fatta anche con il pubblico, una domenica perfetta.
La cronaca. Gasperini conferma il 3-4-3 e in avanti si affida a Fabrizio Miccoli assiema Ilicic e Brienza; in difesa Mantovani sostituisce Von Bergen squalificato. Nel Chievo non c’è Pellissier, in avanti giocano Rigoni, Di Michele e Moscardelli. Poco pubblico sugli spalti. Brivido al 7’ quando Rigoni da ottima posizione su rasoterra angola fuori. Il Palermo gioca ancora impaurito, ogni palla scotta, ma nonostante tutto i rosa cercano spesso la via maestra. Ci pensa il solito Miccoli a sbloccare lo score: punizione perfetta e palla all’angolino, 1-0, niente da fare per Sorrentino. Il Palermo sembra sbloccarsi e al 27’ Donati ha sulla testa la palla del raddoppio ma Sorrentino compie un autentico miracolo salvando. Nel capovolgimento di fronte, angolo di Rigoni e palla che beffa Ujkani, pari del Chievo e tutto da rifare. I clivensi prendono coraggio e iniziano a giocare con maggiore scioltezza, sale ancora a galla la paura per la formazione di Gasperini, con Ujkani sempre poco reattivo, impaurito, mai decisivo. Tra i rosa spiccano Miccoli e Donati. Nella ripresa Gasperini rileva Mantovani e inserisce Giorgi, con Garcia arretrato in difesa. E’ sempre Miccoli l’uomo più pericoloso, al 53’ ci prova con una punizione terminata di poco a lato. Come sempre ai rosa manca lo spunto in avanti mentre il Chievo si affida alle ripartenze. Ma passano gli anni e l’anima del Palermo è sempre Fabrizio Miccoli, che al 60’ dribbla tutti come birilli e batte Sorrentino per la rete del 2-1, solo lui, sempre lui. Dopo un minuto però Brienza tocca di mano per bloccare un’azione di gioco e viene espulso per doppia ammonizione. Al 78’ angolo ancora di Rigoni e Dramè con una deviazione malvagia becca il palo. Da commozione il gol del 3-1 del Palermo, Miccoli dribbla tutti e tutto, anche la sfortuna, la paura, il timore di non farcela, la sua conclusione viene intuita da Sorrentino ma sul tap-in Giorgi spinge in rete. Poi quello che magari sogni la notte e che ti accade poche volte, Kurtic vince un rimpallo, palla a Miccoli che da centrocampo al volo batte Sorrentino. Un gol simile a quello che segnò Mascara qualche anno fa. Bellezza rara, il Palermo è di nuovo in carreggiata, finalmente.