Tolto il velo al nuovo Palermo. I rosanero con l’amichevole di questa sera a Bressanone contro il Siena, chiudono il loro ritiro precampionato in Val Venosta. Un ritiro più che positivo per il gruppo di Pioli che in diciotto giorni di intenso lavoro ha messo più benzina possibile nel serbatoio in vista del preliminare di Europa League.
Tra le straordinarie montagne dell’Alto Adige e il mite clima di Malles, il Palermo ha lavorato tanto sulla fase difensiva, reale tallone d’Achille della stagione scorsa. I gol subiti dai rosa in sei amichevoli giocate sono stati solamente due, ma c’è da considerare che gli avversari palesavano modestia e poca concretezza. Fase difensiva però che può essere promossa, anche perché il nuovo schieramento a tre in linguaggio “Pioliano” sembra piuttosto efficace e redditizio. Promosso anche il reparto offensivo, a segno quarantacinque volte. Pinilla il miglior marcatore con nove reti segnate, bene anche Gonzalez, Ilicic e poi una nota d’elogio va anche al redivivo Fabrizio Miccoli. Il capitano che stava lasciando dopo la finale di Coppa Italia persa con l’Inter, si è ripreso il suo Palermo, ha lavorato a capo chino, ha sudato, ma ha anche giocato e soprattutto segnato.
Una mentalità da professionista e di puro campione quella messa in mostra dal salentino che sembra aver convinto Pioli a dargli più di una chance: “Non pretendo il posto – ha detto ieri Miccoli in conferenza – ma voglio quantomeno giocarmelo senza pregiudizi nei miei confronti”, parole chiare, giuste, parole da capitano. Un plauso va anche al centrocampo, reso camaleontico da Stefano Pioli: può essere a quattro, a tre e a cinque, insomma non contano sicuramente i numeri ma la consistenza del reparto, retto sempre da Nocerino e Migliaccio, ma che con l’inserimento di Zahavi e spesso Ilicic si arricchisce di classe e qualità.
A proposito di Zahavi, è uno che al pallone dà “del tu”, ha ottime peculiarità e quando inizierà a capire i meccanismi del campionato italiano potrà sicuramente essere una lieta sorpresa. Sorprendente anche Mauro Cetto, difensore arcigno, tosto, uno che spazza quando c’è da spazzare e che usa la testa quando bisogna usarla. Ha un’ottima visione di gioco e non si tira mai indietro, così come Mantovani, altro volto nuovo alquanto interessante. Ancora oggetto misterioso l’ungherese Simon, bene invece Gonzalez, partito un po’ al rallenty, ma negli ultimi giorni spedito e soprattutto sempre a segno. Una valida alternativa a Balzaretti è il “motorino” Pisano, mentre da non sottovalutare il giovane Di Matteo. Poi c’è Pioli, che Zamparini ha definito il “miglior acquisto”; l’allenatore ex Chievo è entrato immediatamente in sintonia con il gruppo, è garbato, educato, ma molto pretenzioso.
Negli allenamenti esige professionalità e guai a distrarsi, nelle partite invece spesso resta seduto ad osservare i suoi, dispensando consigli per l’intero corso della contesa. Fuori dal campo un gran signore, un gentleman. Insomma un ritiro vincente e convincente, che ha plasmato il nuovo Palermo in attesa degli impegni veri, a partire da giorno 28, quando Malles sarà solo uno sbiadito ricordo.