Il pescatore e la ragazza: | "Così l'ho salvata" - Live Sicilia

Il pescatore e la ragazza: | “Così l’ho salvata”

A margine di una tragedia immane, fioriscono storie di bontà e generosità. Qui si racconta che...

Il racconto
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(di Francesco Terracina-ANSA) – LAMPEDUSA (AGRIGENTO)– Ha salvato dodici naufraghi tirandoli a bordo della sua barca, mentre con un amico si trovava nei pressi dell’Isola dei Conigli per una battuta di pesca. Dopo aver messo in salvo i primi undici, tutti uomini, si è avvicinato a una motovedetta della Capitaneria di porto che li ha presi a bordo, “ma ho continuato a perlustrare la zona, dove ho scorto un paio di cadaveri; poi ho visto tra le onde una mano che si agitava: era una ragazza, stremata ma viva. Ho lanciato una cima, alla quale si è debolmente attaccata. Mi sono dovuto avvicinare ancora con la barca e tirarla su con le mani: aveva il corpo coperto di nafta, è stato difficile persino stabilire una presa. Sono sicuro che se fosse passato ancora un minuto, o ancor meno, sarebbe morta in quell’inferno”.

E’ il racconto di Costantino Baratta, 56 anni, sposato, un figlio. Vive a Lampedusa da 25 anni, dove fa il muratore, anche se è originario di Trani, in Puglia. Erano le 7.30 quando Baratta e l’amico, Onder Vecchi, che era al timone, sono giunti sul luogo della tragedia, partiti poco prima dalla banchina del porto vecchio. “In pochi minuti – ricorda – la scena attorno a noi è mutata: mentre soccorrevamo i naufraghi gli altri scomparivano alla nostra vista. Alle 8, forse prima, tutto era finito, in acqua non si vedeva più nessuno, tranne il braccio della ragazza, appena sollevato. Quando finalmente l’abbiamo tirata a bordo le ho dato la maglietta che indossavo. Purtroppo non avevamo nulla in barca per coprirla e ristorarla e quella T-shirt era l’unica cosa che le potevo offrire. Lei tremava e aveva lo sguardo smarrito, perso nel vuoto. Una volta consegnata agli uomini della Capitaneria, le hanno subito dato i primi soccorsi e l’hanno portata con la motovedetta sulla terraferma: era chiaro che stava malissimo”.

Nel pomeriggio Baratta è andato a poliambulatorio per accertarsi della condizione della ragazza: “Gli altri 11, tutti uomini, mi sembrava che stessero meglio e quando li abbiamo soccorsi conservavano un po’ di energia; ma per lei ero molto preoccupato. L’ho descritta ai medici e mi hanno detto che si è ripresa, forse solo per rassicurarmi, ma spero che le cose stiano davvero così. Però vorrei incontrarla, la riconoscerei ovunque: avrà avuto non più di 15 o 16 anni, i capelli neri, lunghissimi”.


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