PALERMO – L’intento di valorizzare il capitale umano di una città, puntando sulla squadra e sulle possibilità di tramutare l’investimento in un’opportunità di guadagno economico ma anche umano. Paul Baccaglini svela nuovi elementi appartenenti al progetto che, entro il prossimo 30 aprile, lo porteranno ad acquisire definitivamente il Palermo calcio: “L’avventura palermitana costituisce la possibilità di valorizzare una città straordinaria, la quinta d’Italia e punto di riferimento per il Meridione – spiega il presidente rosanero a Radio Anch’io Lo Sport -. Siamo finiti sul Washington Post, il nostro può essere un percorso con un impatto nazionale e internazionale. In termini di marketing si può fare molto bene, se avessi preso una squadra come il Chelsea avrei speso molto di più per poi rivenderla successivamente con margine risicato. Col Palermo, invece, si può fare qualcosa di molto diverso. Sono sostenuto dall’alta finanza, in particolar modo posso fare affidamento su una clientela che ha come punti di riferimento privacy e confidenzialità. A queste persone ho chiesto una serie di fondi per questa operazione che coinvolge l’intero gruppo Zamparini. Il Palermo è la punta di diamante ma c’è molto di più”.
Dubbi e scetticismo costituiscono un fastidio ma solo sino a un certo punto, dopo il clamore iniziale adesso è tempo di mettersi al lavoro. Baccaglini guarda avanti: “Zamparini ha avuto modo di verificare il nostro modo di lavorare, ottenendo quelle garanzie che, per adesso, non sono di dominio pubblico. Ci siamo confrontati con le istituzioni – ricorda il numero uno del club di viale del Fante – avendo il piacere di condividere con loro le informazioni necessarie per dare sicurezza all’operazione. Sulla carta il Palermo è un insieme di numeri freddi, ma io preferisco vivere di emozioni e passioni. Con Zamparini si era pensato di mettere una figura istituzionale ma alla fine ho deciso di metterci la faccia per portare entusiasmo e ottenere l’attenzione dei media. Abbiamo tutta l’intenzione di ottenere risultati importanti, a cominciare dalla salvezza già quest’anno. Dopodiché bisogna crescere anno dopo anno”.
“E’ necessario separare i risultati sportivi da tutto il resto – prosegue Baccaglini – i giocatori e lo staff tecnico devono essere in funzione di questo modus operandi: non è il progetto che deve sposare i giocatori ma al contrario. Nestorovski alla Fiorentina? E’ una speculazione di mercato, puntiamo abbastanza su di lui. Il paracadute in caso di retrocessione? Noi abbiamo un piano A e un piano B, opteremo per l’uno o per l’altro a seconda dei risultati maturati al termine della stagione. Il 3-0 ottenuto dalla Roma al ‘Barbera’ è un risultato pesante, ma il gol che ci è stato annullato avrebbe potuto cambiare la partita. Il bello dello sport è anche questo – conclude il neo-presidente – dobbiamo ripartire cercando di fare bene nelle ultime dieci partite”.