Il Ponte sullo Stretto e quel sospetto di essere presi in giro dalla politica - Live Sicilia

Il Ponte sullo Stretto e quel sospetto di essere presi in giro dalla politica

Che atteggiamento assumeranno il governo e il parlamento della Regione Siciliana?
L'OPINIONE
di
2 min di lettura

Quanto mi piacerebbe il ponte sullo Stretto di Messina! Non è sarcasmo il mio, no, il ponte di cui si parla da non so quanti decenni mi piacerebbe proprio, forse perché mi farebbe sentire meno “isolato”, forse perché mi invoglierebbe ai viaggi nel Continente in auto, insomma, qualunque sia il motivo è abbastanza evidente che personalmente non ho alcuna preclusione nei confronti di quest’opera imponente semprechè, ovviamente, tecnicamente possibile.

Nemmeno i rischi di infiltrazioni mafiose in fase di realizzazione mi indurrebbero a cambiare idea, anzi, è un regalo a Cosa Nostra ogni volta che rinunciamo a qualcosa di produttivo per paura della criminalità organizzata. Gli aspetti ambientali si possono curare con i giusti accorgimenti. Il punto è un altro, a me disturba essere preso in giro. C’è qualcuno tra i gentili lettori a cui non disturba? Non credo.

Lo ripeto, mi entusiasma tanto l’idea del ponte di Messina, però, allo stesso modo, mi entusiasmerebbe raggiungere Ragusa da Trapani, in macchina o in treno, in tempi ragionevoli; andare a Catania da Palermo servendomi di un’autostrada senza interruzioni e deviazioni; arrivare ad Agrigento partendo da Palermo in poco più di un’ora. Sarei felice di sapere che imprenditori e investitori guardano alla Sicilia con favore per i loro affari perché finalmente dotata di una rete infrastrutturale stradale, autostradale, ferroviaria, portuale moderna ed efficiente.

Il sospetto di essere presi in giro buttandoci fumo negli occhi appare piuttosto fondato. Primo, perché non sono sufficientemente chiare le fonti di finanziamento – vi immaginate un ponte lasciato a metà per carenza improvvisa di risorse finanziarie? -, secondo, perché c’è troppo “babbìo” con i fondi del Pnrr che dovrebbero servire a potenziare, per esempio, alcune importanti tratte della rete ferroviaria siciliana. Ci sono o come denuncia la CGIL Sicilia non ci sono più? Parlano di ponte sullo Stretto per confonderci? Per distrarci dall’intollerabile mancanza o carenza di opere essenziali allo sviluppo? Che atteggiamento assumeranno il governo e il parlamento della Regione Siciliana?

C’è, infatti, un altro sospetto, il sospetto che privilegino come al solito il Nord, anche con riguardo ai soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), perché la politica siciliana, pure qui come al solito, si mostra assolutamente incapace di battere i pugni sul tavolo per scarsa autorevolezza ed eccessiva subordinazione ai partiti nazionali di riferimento. In conclusione, abbiamo visto una grossa manifestazione a Messina contro il ponte sullo Stretto con la presenza di bandiere di partito, della sinistra. Va bene, purché il no al ponte sia inserito in un ragionamento complessivo, non definitivo, senza pregiudizi ideologici e non, come direbbe il grande Totò, “a prescindere”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI