Se non è zuppa è pan bagnato. In effetti quando ci classificano come ignoranti e incapaci di dare una svolta a questo modo di fare, non hanno tanto torto, anzi non ne hanno alcuno. La politica isolana è fatta di sudditanza, compromessi e influenze varie che si concretizzano poi in interessi personali o di partito con coalizioni che devono autorigenerarsi. In questo contesto le ingerenze esterne di ambienti affaristici trovano terreno fertile. Nel frattempo continuiamo a godere di assenze infrastrutturali, mafia asfissiante e servizi da terzo mondo. Un treno riporterà nei prossimi giorni trolley griffati e affetti a tempo determinato.


Mi piacerebbe sapere chi hanno votato i ristoratori alle ultime politiche e perchè non fanno pressioni ai loro rispettivi referenti politici oppure ai candidati eletti ai quali avevano dato la loro preferenza nella scheda elettorale. Se poi fra i ristoratori dovessero esserci differenze politiche ed in assenza di un sindacato che dovrebbe in teoria appoggiarli allora perchè non si riuniscono in una potente lobby così come tempo addietro avevano proposto Briatore e Vissani, imprenditori di fascia altissima ma che avevano rivolto un appello a tutti quanti indifferentemente dal loro livello di fatturato.
Concordo, dovrebbero chiedere aiuto al partito, politico, che votarono in ogni elezione.
Con l’entrata dell’euro avete raddoppiato i prezzi. Vi siete fatti i soldi, adesso è giusto che ritorniate nei ranghi