PALERMO – “Il presepe, oltre ad essere un’alta testimonianza di fede, rappresenta un’occasione per stare insieme, per ricordare l’infanzia, per ritrovarsi in famiglia. Un presepe, durante il periodo natalizio, dovrebbe stare in ogni luogo: nelle case, negli uffici, nelle scuole, lì dove giornalmente ci si incontra perché avere rispetto per la religione degli altri non significa certamente rinunciare alla propria”. Così il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, che ha inaugurato il presepe scelto quest’anno per palazzo d’Orleans e montato al secondo piano, sotto la grande Trinacria in bronzo: opera del maestro di Caltagirone, Salvatore Milazzo, è stato realizzato su un ripiano di oltre dieci metri quadrati con la direzione artistica dell’architetto Michele Savatteri.
I 15 personaggi, alti circa 28 cm, sono dotati di un congegno che consente movimenti lenti che sembrano assecondare l’atmosfera di pace che emana il luogo della Natività, ambientato in uno spaccato rurale siciliano di fine ‘800. Spiccano i mestieri dell’epoca: il contadino che guida l’aratro trainato dai buoi e prepara il terreno per la semina, il “conzalemme” intento a riparare i piatti in terracotta, la massaia che impasta farina nella “maidda”. Il paesaggio, arricchito con 38 animali, è stato costruito con il sughero del bosco di Santo Pietro e con essenze di timo. A fare da ornamento, aranci, alberi di limone e pale di fico d’india. Davanti la grotta, dove Maria regge tra le braccia Gesù bambino, due figure che esaltano, con la loro posa, il miracolo che si è appena compiuto: il pastore meravigliato e il mendicante riverente che si inchina e si toglie il cappello. Musumeci ha voluto ricordare l’impegno della Regione per scongiurare che antichi mestieri vadano perduti per sempre: “Proprio qualche giorno fa – aggiunge – la Regione ha approvato la graduatoria che concede finanziamenti a diciannove Comuni dell’Isola per avviare scuole degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari”. Il presepe dell’artigiano calatino fa mostra di sé per la prima volta a Palermo dopo essere stato esposto in diverse parti del mondo. Realizzato nel 1990, diventa ben presto itinerante, accumulando tappe prestigiose: nel 1996 accompagna l’inaugurazione del centro fieristico Le Ciminiere di Catania; nel 1999 è a Strasburgo dove, alla presenza di Jacques Chirac, apre i battenti la nuova sede del parlamento europeo; nel 2003 viene montato ad Assisi in occasione della ricorrenza della donazione dell’olio che, in quell’anno, arriva dalla Sicilia mentre nel 2012 sbarca a Parigi dove occupa l’area riservata al coro di Notre Dam, in occasione dell’850seimo anniversario della ricostruzione della Cattedrale. Nel 2014, invece, la trasferta a Malta, nella cripta della chiesa di sant’Agostino, a La Valletta. “Un manufatto suggestivo e dal grande valore antropologico perché, negli anni – spiega il presidente della Regione, Nello Musumeci – ha saputo esportare un pezzo di sicilianità, antica e genuina, in tante parti del mondo, dove ha sempre riscosso grande ammirazione per la bellezza dei suoi pezzi. Oggi lo mettiamo a disposizione dei siciliani, soprattutto dei più giovani, convinti che saprà suscitare altrettanto interesse per una Sicilia che non c’è più ma che la magia del Santo Natale ci riporta sotto gli occhi e ci stimola a conservare nel cuore”.
(ANSA).