GELA (CALTANISSETTA) – “Non ci sono più dubbi. Il referendum è valido”. Lo annuncia Filippo Franzone, portavoce del Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese dopo la confusione degli ultimi giorni sulla validità della prova referendaria legata al superamento del quorum. Inizialmente, la consultazione era stata ritenuta nulla in virtù del fatto che alle urne era andato il 36,14 per cento degli aventi diritto, non superando così la metà più uno dei voti inizialmente richiesto perché il referendum fosse confermato.
“C’è stata, una incomprensione della legge regionale 8/14 – spiega Franzone – che ha sviato la nostra attenzione fino all’ultimo. Quello che la legge richiede espressamente, è un referendum confermativo, la stessa cosa che è stata inserita dal consiglio comunale nella delibera prodotta il 28 maggio 2014. Il referendum confermativo non prevede alcun quorum, quindi chi si è recato a votare, esercitando un diritto conquistato nei secoli e un dovere nei confronti di tutta la collettività, ha deciso e lo ha fatto senza esitazione con un netto “si” pari al 99,2%”.
Dunque “l’esito del referendum è valido e legittimo”, aggiunge Franzone. “Non è stato facile portare, in piena estate, questa enorme mole di gente a votare. Forse se si fosse svolto in una giornata e mezza, avremmo sicuramente superato il 50%, ma lo statuto comunale non lo permette. Il successo c’è – continua – in estate nessuna votazione ha ottenuto, in un solo giorno, più di 24.000 elettori. Ultranovantenni, ammalati e disabili, uomini e donne, giovani, si sono recati ai seggi per dare il loro contributo, sono stati presenti ad un importante appuntamento con la storia. Quindi, tutto va nella giusta direzione, ora dobbiamo andare avanti, uniti, perché i tempi sono strettissimi, si riprende a lavorare sodo, si riparte dai comuni del circondario che hanno atteso Gela. Si attende adesso la proclamazione ufficiale dei dati da parte del Comune. Non è più tempo di chiacchiere né di polemiche, tutto il resto rimandiamolo a dopo il 28 settembre, giorno in cui si chiuderanno per legge i termini per il cambio di Consorzio”.
Intanto, il Movimento Cinque Stelle ha presentato l’emendamento per l’inserimento del referendum confermativo nella legge regionale 8/14. In un documento viene sostenuto che “il referendum, non prevede alcun quorum. Il rinvio agli statuti comunali riguarda le modalità del voto, sotto il profilo organizzativo e dei costi a carico dei comuni interessati”. I cinque stelle inoltre sono “promotori materiali dell’abolizione del quorum anche in occasione dei referendum abrogativi e consultivi. I referendum non devono richiedere alcun quorum, ma ci deve essere solo l’interesse del cittadino a partecipare, esprimendosi con si o con un no”.