Il rinvio a giudizio di Totò Orlando | Il grillini chiedono le dimissioni

Il rinvio a giudizio di Totò Orlando | Il grillini chiedono le dimissioni

Totò Orlando

Il M5s chiede un passo indietro del presidente del consiglio comunale.

PALERMO – Dimissioni immediate dal ruolo di presidente del Consiglio comunale. Alla fine il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, dopo una riunione interna, ha deciso di chiedere la testa del presidente di Totò Orlando dopo la notizia di ieri che ha visto il numero uno di Sala delle Lapidi rinviato a giudizio per tentata concussione. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Claudia Bevilacqua, nel 2015 Orlando, in qualità di presidente del Consiglio comunale, abusando dei suoi poteri e del suo ruolo, avrebbe tentato di costringere Serafino Di Peri e Dario Gristina, componenti della commissione per il conferimento dell’incarico di responsabile dell’ufficio consulenza giuridico amministrativa del Consiglio, a scegliere Antonino Rera.

“Il Movimento, 5 Stelle, dopo un ampio dibattito interno, ha deciso di chiedere le dimissioni di Salvatore Orlando dalla carica di Presidente, ma non da quella di Consigliere comunale – si legge in una nota diffusa dai consiglieri pentastellati – La nostra è esclusivamente una valutazione di opportunità politica, in quanto riteniamo che siano venute meno le condizioni per una serena prosecuzione del mandato nell’interesse di tutto il Consiglio Comunale e dei cittadini”. I grillini parlano di “imbarazzo istituzionale: “Il vice-segretario generale, Serafino Di Peri e il dirigente dell’Ufficio di staff al Consiglio Comunale, Dario Gristina – le persone che avrebbero ricevuto le indebite pressioni e che avrebbero reso dichiarazioni agli inquirenti – ricoprono dei ruoli e svolgono funzioni che richiedono una stretta collaborazione e sinergia con la Presidenza del Consiglio”. Le frizioni in aula e fra gli uffici di Palazzo delle Aquile sarebbero già evidenti per i consiglieri del Movimento, oggi a Sala delle Lapidi per esempio, era presente in aula Di Gristina e assente Orlando. 

Ieri è stato lo stesso presidente a comunicare la notizia del rinvio a giudizio in una riunione dei capigruppo, notizia che sul momento non aveva sollevato aspre reazioni nè da parte della maggioranza nè da parte delle opposizioni. “Garantista” si è detto il capogruppo di Forza Itaiia Giulio Tantillo, tanto quanto il leader dei Coraggiosi Fabrizio Ferrandelli che attende “la sentenza definitiva prima di sollevare polemiche”. Compatta la maggioranza: “Ho piena fiducia sia nella magistratura sia nel presidente ​Salvatore ​Orlando. Confido che, in tempi brevi, possa dimostrare coi fatti la propria estraneità e onestà – ha detto il portavoce del Pd Dario Chinnici -“, dello stesso avviso il capogruppo del Movimento 139 Sandro Terrani e l’ex assessore Giusto Catania, oggi fra le fila di Sinistra comune: “Abbiamo fiducia nell’operato della magistratura e siamo fiduciosi che Totò Orlando dimostrerà la correttezza del suo operato”. Solo il Movimento 5 stelle ieri aveva preso tempo per aprire un dibattito interno e capire che direzione prendere. Stasera la decisone perentoria di chiedere un cambio al vertice.

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