PALERMO – Sono critiche la Cgil e la Funzione pubbica siciliane sul piano di riordino della rete ospedaliera, “approvato dalla giunta regionale – scrivono in una nota i segretari generali Michele Pagliaro e Gaetano Agliozzo – senza che ci sia stata concertazione con i sindacati”. “In realtà – rilevano Pagliaro e Agliozzo – il piano parla solo di un pezzo della rete assistenziale complessiva: non ci è dato conoscere i dettagli dell’assistenza territoriale e della rimodulazione del servizio di urgenza-emergenza (118) e mancano le informazioni anche sulla rete assistenziale gestita dal privato convenzionato”. Carenze che, rilevano i due sindacalisti, “non ci permettono di esprimere un giudizio complessivo sull’offerta sanitaria regionale”. I due esponenti della Cgil aggiungono che “pur apprezzando il mantenimento complessivo dell’offerta assistenziale proposta, rimangono le criticità sulle modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie previste (carenze di organico) e sulle modalità di accesso alle cure (liste di attese e cup)”. “Riteniamo – affermano Pagliaro e Agliozzo – che occorra procedere a grandi passi per il completamento della rete assistenziale complessiva. Con questo obiettivo, auspichiamo adesso – concludono- che si dia corso alla necessaria concertazione con le organizzazioni sindacali confederali e di categoria e all’utile interlocuzione con società scientifiche e associazioni dei pazienti”.
La Uil, dal canto suo, continua a sollecitare un incontro per modificare il riordino ospedaliero. “Prendiamo atto che l’assessore Razza non si fa tirare per la giacchetta ma di fatto sta operando in totale solitudine – affermano Claudio Barone, segretario generale Uil Sicilia, ed Enzo Tango, segretario generale Uil Fpl Sicilia -. Il risultato è che il documento, partorito senza un confronto con le organizzazioni sindacali, è incompleto e irricevibile. Mancano i dati relativi all’ospedalità privata e convenzionata e nulla dice in merito alle strutture sanitarie del territorio e alle risorse destinate al settore. Senza questi dati non è pensabile offrire contributi e proposte concrete”.
“Questo governo sino ad ora ha dimostrato di non volere un confronto serio e costante – aggiungono -. Ma il confronto è necessario per potere garantire una risposta ai bisogni di tutti i siciliani. E’ stato approvato uno strumento incompleto che nulla dice in ordine alla integrazione della rete territoriale con quella ospedaliera. Non si può sottacere la mancata trasmissione dei dati economici e degli investimenti che la Regione intende fare. Riteniamo che la risposta ai bisogni in tema salute non possa passare dalla semplice eliminazione delle Unità Operative Complesse, tagliate in modo poco intellegibile e incomprensibile, al di fuori di un progetto organico. Chiediamo, ancora una volta, di essere convocati. In VI Commissione potremmo dare, inoltre, il nostro contributo, decisivo e necessario per migliorare i servizi e garantire tutti i siciliani”.
Apprezzamento arriva invece dalla Cisl. “Il piano generale è certamente perfettibile, ma non possiamo che apprezzare l’impianto di base della rete ospedaliera regionale così come approvato dalla giunta Musumeci”. Lo dicono Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl Sicilia, Massimo Farinella, segretario della Cisl Medici, e Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia. “Ci sono ancora molti punti da approfondire e riorganizzare, a partire dalla piena integrazione dei servizi territoriali con l’emergenza-urgenza, all’iter della rete assistenziale regionale. Attendiamo adesso – concludono i sindacalisti – che l’assessore alla Salute Ruggero Razza convochi le organizzazioni sindacali confederali e di categoria, così come da impegni assunti, in modo da poter entrare nel merito del documento deliberato della giunta venerdì scorso”.