Il market di cocaina e marijuana |Condannati i "signori" dello spaccio - Live Sicilia

Il market di cocaina e marijuana |Condannati i “signori” dello spaccio

La sentenza della Cassazione. Ultimo grado di giudizio del processo scaturito dall'inchiesta Leo 121.

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CATANIA – Ricorsi inammissibili. La Cassazione rende definitive le condanne per i “signori” della droga di San Giovanni Galermo. In particolare, per gli spacciatori di via Capo Passero, legati a stretto giro al gruppo dei Nizza di Librino, che a gennaio 2014 finirono in manette nel blitz Leo 121. Il verdetto dei Supremi giudici chiude il capitolo giudiziario per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato.

Confermate le condanne in appello quasi per tutti. Daniel Leonardi, 10 anni, Vincenzo Tomaselli, 8 anni, Vito Leonardi, 11 anni e 4 mesi, Giovanni DI Mauro, 13 anni e 8 mesi (in continuazione), Alessandro Danilo Viola, 20 anni, Agatino Anastasi, 7 anni e 4 mesi, Alfio Bonaccorsi, 7 anni e 4 mesi, Salvatore Calogero,10 anni, Giovanni Cavallaro, 8 anni, Alfio Lo Faro, 4 anni e 4 mila euro di multa, Marco Marino, 10 anni, Roberto Spampinato, 10 anni e 8 mesi, Concetto Varoncelli, 13 anni e 8 mesi (in continuazione), Massimiliano Bonaccorsi, 7 anni e 4 mesi, Nunzio Parisi, 8 anni, Angelo Alessi, 20 anni, Antonino Ponzo, 8 anni e 8 mesi, Sebastiano Vecchietti, 7 anni e 4 mesi, Gianluca Bella, 10 anni, Mirko Scardaci, 8 anni, Andrea Musumeci, 13 anni e 4 mesi, Massimo Cosimo Ponzo, 20 anni.

Quasi perché la Suprema Corte ha annullato con rinvio, ma solo su una questione meramente di pena e non sull’accertamento delle responsabilità, nei confronti di Gaetano Bellia, Gaetano Guerrieri e Nunzio Clari. Un altra sezione della Corte d’Appello di Catania, dunque, dovrà rideterminare le condanne.

L’INCHIESTA –  L’operazione Leo 121, scattata all’inizio del 2014, ha fotografato  il sistema “manageriale” dello spaccio in via Capo Passero: con turni, ruoli e orari di apertura. Il supermarket di marijuana e cocaina apriva alle 15 e chiudeva la saracinesca alle 3 del mattino. Guadagni da capogiro hanno stimato i carabinieri: migliaia di euro al giorno. Nelle carte dell’inchiesta sono le immagini dei funerali di Alessandro Ponzo, ucciso il 5 maggio del 2012. Il “piccolo principe” lo hanno chiamato nel quartiere. Uno dei fratelli della vittima è uno degli imputati chiave del processo. Le telecamere degli investigatori hanno immortalato il corteo funebre: una fotografia inquietante dei “substrati” sociali tipici del “fanatismo” mafioso.


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