Il tentato omicidio in via Veneto | Vicini increduli: "Siamo sotto choc" - Live Sicilia

Il tentato omicidio in via Veneto | Vicini increduli: “Siamo sotto choc”

L'appartamento del tentato omicidio di un'anziana in via Veneto

Il silenzio del quartiere squarciato dalla violenza. "La signora Marcella non si muoveva".

PALERMO – “Quando ho sentito l’ambulanza e poi ho visto arrivare le volanti della polizia, ho capito che era successo qualcosa di grave. Mi sono affacciata e dopo alcuni minuti ho visto la signora Marcella sulla barella, non si muoveva”. Chi abita nel palazzo di via Veneto in cui ieri una donna di 90 anni è stata massacrata a colpi di bastone, racconta la paura e lo choc provati nelle ultime ore. La zona residenziale, già alle cinque del pomeriggio è molto silenziosa, la luce dei lampioni viene coperta dalle decine di alberi lungo il marciapiede, percorso soltanto da qualcuno che porta a spasso il cane o da chi torna a casa dopo il lavoro.

Ieri, a rompere questo stesso silenzio, sono state le sirene dell’ambulanza e delle volanti, giunte nello stabile al civico 1 dopo l’allarme lanciato dal genero di un’anziana. Quest’ultima si trovava in un lago di sangue ormai da diverse ore: in base a quanto ricostruito dalla squadra mobile, la figlia 67enne l’avrebbe aggredita di mattina, al culmine di una lite avvenuta nell’appartamento al sesto piano, adesso sequestrato. “Non ci siamo accorti di nulla – racconta un uomo sulla cinquantina che abita al piano inferiore – di mattina la mia famiglia è al lavoro. Di certo sapere che qui è successa una cosa del genere ci addolora, anche perché da tempo non vedevamo la signora Marcella, non esce quasi mai”.

La novantenne, attualmente ricoverata nel reparto di Chirurgia Plastica dell’ospedale di Villa Sofia, viene infatti descritta come una persona molto riservata. Vive nell’appartamento di via Veneto da sola e a farle visita sono spesso i figli e i nipoti. “Una riservatezza che l’ha sempre caratterizzata – dice un altro vicino di casa – anche quando era più giovane. Una famiglia di brave persone in cui non ci saremmo mai aspettati accadesse qualcosa del genere”.

Chi abita nello stesso pianerottolo della signora Marcella, che dall’Abruzzo si è trasferita a Palermo da ragazza, non apre la porta. Altri abbassano le serrande, non vogliono commentare la violenza che è esplosa al confine con le loro case. “Poteva essere l’ennesima donna uccisa – dice un residente dello stabile accanto mentre lascia lo scooter in garage – un altro terribile caso di violenza. Se è davvero stata la figlia, dobbiamo ancora una volta fermarci a riflettere. Perché non è una società sana quella che colleziona eventi così cruenti, specie se all’interno del nucleo familiare. Qui siamo tutti sconvolti, auguriamo alla signora di rimettersi presto”.


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