Ho avuto modo di leggere l’articolo “Lombardo, il Pdl e le “stigghiole” di Palermo” – a firma di Giuseppe Sottile – pubblicato ieri sulla testata on-line livesicilia.it. In tale scritto si fa ripetutamente riferimento alla mia persona qualificandomi come ‘stigghiolaro’, termine che, in tale contesto, lungi dall’essere ironico, risulta palesemente offensivo. Peraltro ricordo, come si può agevolmente verificare, che tale espressione è stata falsamente attribuita al Presidente Lombardo che mai l’ha utilizzata nei miei riguardi.
Sono sorpreso ed amareggiato che, magari per attirare l’attenzione sui corsivi del “dottor Sottile” si ricorra a questo “stile”. Certe espressioni usate, lungi dall’essere taglienti o ironiche, ricordano molto da vicino – mi si perdoni il paragone, in questo caso più che mai appropriato – quello del “bbannio” praticato nei mercati popolari di Palermo…
Ritengo che ognuno possa ovviamente esprimere le proprie opinioni,ricordandosi però di rispettare la deontologia professionale ed accertarsi della veridicità dei fatti. In particolare, quando si esercita il sacrosanto diritto di critica nei confronti della mancanze della politica e di chi è chiamato a ricoprire cariche istituzionali, sarebbe importante astenersi dal cedere alle lusinghe del facile qualunquismo e/o di un certo snobismo culturale da “salotto buono”.
Nel mio lungo impegno politico, che mi ha visto presente per due consiliature al Comune di Palermo (durante le quali ho avuto anche l’onore di essere Vicepresidente Vicario di Sala delle Lapidi) ed oggi all’Assemblea Regionale Siciliana, ho sempre tenuto presente una sola opinione: quella dei cittadini. L’opinione di quei tanti amici ed elettori che in tutte le occasioni pubbliche e private continuano a manifestare supporto, affetto e stima nei riguardi miei e della mia attività politica.