ROMA – L’Oms ha dichiarato nella giornata di oggi il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) “emergenza sanitaria globale” ma il direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza tranquillizza: “Il Ministero della salute con apposita ordinanza ha già predisposto, insieme alle Regioni e Province Autonome, le modalità di segnalazione dei singoli casi. In Italia finora sono stati registrati 407 casi con tendenza alla stabilizzazione. La situazione è sotto costante monitoraggio ma non si ritiene debba destare particolari allarmismi”.
Della stessa opinione Carlo Signorelli, docente di Igiene e salute Pubblica dell’Istituto San Raffaele di Milano, il quale spiega che il vaiolo delle scimmie “non è una malattia eccessivamente pericolosa, però i numeri sono importanti nel senso che non è un fenomeno, cioè non c’era questa malattia. Ci sono 14mila casi, l’Oms ragiona con una logica di attivare i sistemi di sorveglianza in modo da non farsi cogliere impreparata da qualche variante – spiega Signorelli -, c’è la malattia nuova, di solito poi si ridimensiona il fenomeno. Una malattia nuova o comunque che si diffonde dove non c’era, deve sempre indurre le autorità sanitarie a una grande attenzione, l’Oms parla al mondo, a tutti Paesi e questo è un fenomeno da seguire”.
La decisione dell’Oms “significa che deve continuare con attenzione la sorveglianza e cioè la conta dei casi – spiega l’esperto – sulla modalità di trasmissione della malattia che ancora non è chiarissima ed eventualmente, come si sta facendo in Italia, usare alcune dosi di vaccino che sono state distribuite per fare delle vaccinazioni a gruppi selezionati esposti, che sono fondamentalmente personale sanitario e personale laboratoristico che ha a che fare col virus, che per fortuna clinicamente al momento non sembra che dia situazioni così gravi però merita un monitoraggio continuo perché evidentemente non erano dei casi sporadici, ma insomma dei numeri, anche in Italia, che implicano grande sorveglianza e attenzione”.