PALERMO – Il risultato delle urne in Italia mette ko le Borse di tutto il mondo. All’indomani di un voto che ha di fatto segnato una X al Senato tra il centrosinistra di Pierluigi Bersani e il centrodestra Silvio Berlusconi (tradotto, un Paese ingovernabile con una forte maggioranza alla Camera e il caos a Palazzo Madama) la grande speculazione è tornata all’attacco, non solo in Piazza Affari.
E così Milano è sprofondata del 3,9%, Londra dell’1,3%, Francoforte dell’1,9%, Parigi del 2,2% come Madrid. Nella notte Wall Street e Tokyo hanno accusato il caso italiano, e la rinnovata paura di contagio, con ribassi rispettivamente dell’1,5 e del 2,6%.
Ma le ripercussioni più pesanti arrivano dal fronte del debito pubblico. Il prezzo dei credit default swaps (cds) sull’Italia (assicurazioni contro il fallimento) è salito di 43 punti base a quota 293 punti, segnando il rialzo più forte da dicembre 2011. Lo spread, ossia la differenza di rendimento tra Btp e Bund, vola a oltre 340 punti per poi ripiegare a 330 ampiamente sopra la cosiddetta quota Monti, il livello considerato gestibile (287 punti). Il Tesoro intanto ha collocato 8,75 miliardi di Bot a sei mesi con rendimento in salita da 0,731% all’1,237%. E domani proverà a collocare titoli a 5 e 10 anni con rendimenti in prevedibile rialzo. A fare le spese del risultato elettorale è anche l’euro in netto ribasso: la moneta unica europea si muove a 1,3025 dollari, ai minimi da sette settimane, e a 119,16 yen.
La situazione economica sarà oggetto di un vertice tra il premier uscente Mario Monti, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, il ministro degli Affari europei Enzo Moavero Milanesi e il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.