Ilva, Zanonato:"Serve |commissario a tempo" - Live Sicilia

Ilva, Zanonato:”Serve |commissario a tempo”

Il ministro ha riferito in Aula a Montecitorio sul caso Ilva: il Governo dovrebbe approvare oggi la sospensione dei poteri degli organi societari e nominate un commissario temporaneo.

Il neoministro dello Sviluppo
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ROMAIl ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato ha conferito sul caso Ilva all’Aula di Montecitorio e prima di entrate ha anticipato: “La decisione è di convocare oggi il Governo per un decreto che preveda un commissariamento temporaneo dell’Ilva, che consentirà di gestire l’azienda attuando l’Aia”. Il decreto verrà adottato “nel primo pomeriggio” e prevede “la sospensione dei poteri degli organi societari e la nomina del commissario”. Al termine di questa fase di gestione eccezionale e straordinaria potranno essere ricostituiti gli ordinari organi di amministrazione restituendo alla proprietà i suoi poteri. Secondo il ministro Zanonato, dalle decisioni che vengono prese sull’Ilva “dipende il futuro della siderurgia italiana e più in generale la credibilità del nostro Paese”.

Un’eventuale chiusura dell’Ilva di Taranto “avrebbe un impatto economico negativo per 8 miliardi di euro annui”, ha poi detto alla Camera il ministro, spiegando i motivi che hanno portato alla decisione di procedere con un commissario a tempo: “Gli investimenti pur realizzati in questi anni non sono stati sufficienti a riequilibrare il rapporto tra produzione, salute e ambiente”, visto che “molte disposizioni totalmente o parzialmente disattese dall’azienda”. Il ministro ha poi ricordato che “il polo di Taranto è uno dei principali in Europa” e occupa “12mila addetti diretti con indotto intergato verticalmente che porta l’occupazione diretta a oltre 15mila unità più 9.200 unità legate all’indotto”.

La chiusura dello stabilimento dunque “avrebbe conseguenze gravi”: l’impatto economico di 8 miliardi è la risultante di “circa sei miliardi relativi alla crescita delle importazioni, 1,2 miliardi per il sostegno al reddito e i minori introiti per l’amministrazione pubblica e circa 500 milioni in termini di minore capacità di spesa per il territorio direttamente interessato”. L’importanza strategica, però, “non può far venire meno gli obblighi di tutela ambientale”. Il governo, pertanto, “tende ad adottare tutte le operazioni utili a salvare l’ambiente nella consapevolezza che l’interruzione della produzione peggiorerebbe la situazione rendendo impossibile la bonifica dei siti inquinati”. C’é insomma l’esigenza di “assicurare la continuità del processo produttivo e gli interventi bonifica ambientale”, perché “il governo è convinto che la prosecuzione dell’attività industriale rappresenti la condizione preliminare e necessaria per la realizzazione degli investimenti necessari per l’ambiente”.


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