SANTA CATERINA VILLARMOSA (CALTANISSETTA)– Erano arrivati a Santa Caterina Villarmosa, in provincia di Caltanissetta, i minorenni scampati al naufragio della ‘morte’, una tragedia che il tre ottobre scorso sconvolse Lampedusa e spense i respiri di oltre trecento persone ad appena mezzo miglio dal Molo Favaloro, ma nel centro di accoglienza della provincia nissena avrebbero trovato solo incuria, sporcizia e abbandono. E’ bastata una semplice ispezione dei Nas all’interno della struttura, l’Educandato ex orfanotrofio di via Roma, ordinata dalla Procura dei minori, per far venire alla luce le condizioni di vita disumane in quella che è ormai stata battezzata ‘la casa dell’orrore’.
Locali gelati, infestati dalle blatte. Pentole e utensili incrostati usati per cucinare ai bambini, frigoriferi chiusi da lucchetti inviolabili. Servizi igienici inagibili, maleodoranti. Colonie di scarafaggi in prossimità dei letti, materassi senza federe e sporcizia lasciata ‘pascolare’ tra letti e pavimenti. “Un scena agghiacciante”, riferiscono gli uomini del Nas che si sono trovati davanti a una sorta di lazzaretto dove vivevano diversi minorenni e alcuni ragazzi giovanissimi intorno ai vent’anni, provenienti dal Nord Africa.
Curiosando nel sito web della struttura è possibile constatare il numero degli operatori inseriti nell’organigramma. Almeno sette persone. Gli operatori in questione hanno giustificato l’accaduto come “mero problema incidentale, dovuto alla mancanza di termosifoni a causa dell’impresa chiamata ad aggiustare la caldaia e alcuni interventi di pulizia che sarebbero stati ritardati”. L’istruttoria è in corso ma, secondo quanto fa sapere il sindaco di Santa Caterina, Michelangelo Saporito, la struttura chiuderà i battenti già a partire dal 1 gennaio 2014.
“Mi è stata recapitata una nota dall’Educandato – spiega Saporito -, che indica la cessazione dell’attività. Per il resto non voglio esprimermi”. I minori, intanto, sono stati già tutti trasferiti. All’interno della struttura, al momento, sono presenti solo i maggiorenni in prosecuzione amministrativa che “entro e non oltre il 31 dicembre – prosegue il sindaco -, saranno collocati presso un’altra struttura”.