Si discute di bilancio e finanziaria in questi giorni all’Ars, ma non solo. A tenere banco è anche un’altra questione, non economica ma ugualmente delicata: la possibile decadenza di un deputato. In gioco c’è la poltrona di Santo Catalano (nella foto) , trapanese classe 1956 eletto con l’Mpa e adesso iscritto al gruppo del Pid (entrato a Sala d’Ercole in sostituzione di Fortunato Romano).
La questione nasce dal ricorso presentato da Nicola Papa (Mpa). L’aspirante deputato regionale sostiene infatti che Catalano fosse “non candidabile” in seguito a una vicenda giudiziaria. Catalano ha infatti patteggiato una condanna poer falso in atto pubblico e, al momento della candidatura, avrebbe dovuto esibire il certificato di riabilitazione. L’interessato ha invece consegnato la dichiarazione della Corte d’Appello di estinzione del reato. Per Papa tanto basta per farlo decadere.
La commissione verifica poteri dell’Assemblea regionale si è riunita per discutere il caso e ha chiesto il parere dell’Ordine degli avvocati, secondo cui riabilitazione ed estinzione del reato sono due cose distinte e separate. Catalano ha chiesto tempo per produrre tutta la documentazione a sua “difesa” e la riunione è stata aggiornata a martedì.
In palio un seggio delicato, perchè senza Catalano il Pid perderebbe un rappresentante e l’Mpa lo guadagnerebbe. Il vicepresidente della commissione, Giuseppe Arena, contattato telefonicamente preferisce non commentare la singolare vicenda “perchè è ancora in corso la fase istruttoria” .
E la conferma della fase istruttoria ancora in corso arriva anche dal presidente Francesco Cascio che, raggiunto telefonicamente da Live Sicilia, fa sapere che sulla vicenda “non c’è ancora nulla di deciso. La commissione – afferma Cascio – ha concesso al deputato Catalano la possibilità di essere sentito già il prossimo martedì e di presentare una memoria difensiva”.