In memoria di Felicia Impastato - Live Sicilia

In memoria di Felicia Impastato

Quattro anni fa sembrava tutto un brutto film sulla mafia. La bara incedeva, portata a spalle sulla via principale di Cinisi. Le finestre erano sbarrate, le tapparelle chiuse. Felicia Impastato se ne andava come aveva vissuto, circondata dall’affetto sincero di pochi, di coloro che l’avevano capita fino in fondo e dall’astio corrucciato di tutti gli altri.

La mamma di Peppino Impastato non era la figura mitologica che si racconta tra la leggenda e i Cento passi. Era molto di più. Era una povera donna che aveva trovato la forza di uscire fuori dal suo orizzonte per guardare oltre. C’era riuscita per amore. Aveva la testa piena di lividi, Felicia – scrisse qualcuno – perché davanti alla foto di Peppino si riempiva la testa di pugni, fino a farsi male. Umberto Santino, attento e scrupoloso testimone di quei tempi, scrisse una poesia per Felicia Impastato, deponendo per un attimo il bisturi affilato della sua analisi e lasciando sgorgare i sentimenti: “Ora da morta potrai spalancare le finestre con mani più sicure di quelle che ti reggevano da viva. Ora nessuno potrà dire di non sentire la tua voce”.
A quattro anni di distanza il ricordo germoglia. Domani, 6 dicembre, dalle ore 21 e il 7 dicembre, dalle 18 – si legge in un comunicato – si svolgerà presso il salone comunale di Cinisi la manifestazione “La resistenza contro la mafia e il fascismo, un percorso comune”, organizzata dall’Associazione Peppino Impastato-Casa Memoria, dal Centro Siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” di Palermo e dall’A.N.P.I di Anzola dell’Emilia, in occasione del quarto anniversario della scomparsa di Mamma Felicia. Quattro anni fa – recita ancora la nota – la coraggiosa madre di Peppino ci ha lasciati, dopo un lungo ed estenuante percorso di resistenza e di lotta, intrapreso subito dopo la morte del figlio e la rottura con la famiglia mafiosa, per salvarne la memoria dagli attacchi di chi, mafiosi ed uomini delle istituzioni assieme, voleva trasformarlo in un terrorista suicida. Durante questa due giorni – continua il comunicato – verrà, quindi, costruito un ponte tematico tra l’esperienza della resistenza partigiana ed antifascista e il movimento dell’antimafia sociale, ponte rinsaldato dall’intervento di pièces teatrali, filmati e, soprattutto, dai racconti di diretti protagonisti e dei rappresentati di tre significativi comuni insigniti della medaglia d’oro per la resistenza. E forse si aprirà qualche finestra in più.


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