ADRANO (CATANIA) – Invischiato nel giro di trafficanti di droga a disposizione del gruppo Scalisi di Adrano, è ritenuto una delle cellule del clan Laudani. Ma gli indizi a suo carico e i suoi precedenti portano a escludere che possa anche solo configurarsi un legame con la mafia.
Per questo il gip ha scarcerato il 26enne Giuseppe Torre, uno degli arrestati nell’operazione Primus, con cui la polizia ha fatto saltare i giri di pizzo e droga che parrebbero coordinati, dopo la scarcerazione, da Alfio Di Primo. Torre è difeso dagli avvocati Andrea Gianninò e Moreno Perez. Ha lasciato il carcere per i domiciliari.
Le motivazioni
Per lui il gip Marina Rizza ha scritto di aver preso in considerazione “il comportamento processuale collaborativo tenuto”; e il fatto che “non risulta contestata – né appare configurabile – la circostanza aggravante”, la cosiddetta “aggravante mafiosa”.
Questo, “valutato congiuntamente alla contenuta gravità dei precedenti penali”, rende le esigenze cautelari poste a fondamento della misura allo stesso applicata adeguatamente salvaguardabili sostituendo alla misura della custodia in carcere cui in atto il Torre è sottoposto quella degli arresti domiciliari”.