L'inchiesta e la decisione: Cuffaro si dimette da segretario della Dc

L’inchiesta e la decisione: Cuffaro si dimette da segretario della Dc

Le parole dell'ex governatore siciliano. Le reazioni
l'annuncio
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PALERMO – “Questa mattina ho rassegnato, nelle mani del presidente del partito, Renato Grassi, e del segretario organizzativo nazionale, Pippo Enea, le mie dimissioni da segretario nazionale della Democrazia cristiana”. Lo scrive in una nota Totò Cuffaro, nei giorni scorsi indagato dalla procura di Palermo che ne ha chiesto gli arresti domiciliari.

“Ringrazio – aggiunge – coloro che hanno condiviso con me un percorso di impegno e di servizio al partito. Il presidente ha convocato per il 20 novembre il Consiglio nazionale che sarà chiamato a esaminare e accettare le mie dimissioni irrevocabili e a definire le successive decisioni”.

Montalto (Avs): “Le dimissioni non bastano”

Le dimissioni di Cuffaro da segretario nazionale della Dc e la dovuta e scontata rimozione dei dirigenti regionali coinvolti nell’ennesima bufera giudiziaria che ha investito le destre siciliane, infatti, non bastano. Cuffaro era uno dei leader più importanti del centrodestra che governa la Sicilia e ha agito sempre nell’ambito di un sistema di costruzione e controllo del potere strutturalmente marcio, che comprende l’intera maggioranza di un governo in cui tutti i partiti di riferimento sono stati coinvolti in gravi inchieste giudiziarie”, dichiarano Pierpaolo Montalto, segretario regionale di Sinistra Italiana, e Fabio Giambrone e Alessandra Minniti, coportavoce di Europa Verde Sicilia.

Una crisi etica e morale senza precedenti, aggravata dal crollo sociale ed economico che, nel frattempo, vive la Sicilia. Per questo, per difendere la democrazia e combattere corruzione, connivenza e malgoverno, tutta la giunta Schifani si deve dimettere e le siciliane e i siciliani devono essere messi nelle condizioni di poter voltare pagina andando a votare e scegliendo un governo dell’isola libero dalle richieste di arresto e dagli scandali giudiziari. La crisi in cui è sprofondata la Sicilia è troppo grave, serve un cambiamento radicale ora!”, aggiungono i rappresentanti di Avs.

“La crisi in cui è sprofondata la Sicilia è troppo grave, serve un cambiamento radicale ora – concludono – Martedì il campo progressista unito sarà in piazza a chiedere con forza le dimissioni di un governo regionale senza più alcuna credibilità, senza più alcuna reale legittimazione”.

Movimento 5 Stelle: “Bene ma cambia poco”

“Le dimissioni di Cuffaro da segretario nazionale della Dc? Bene, ma cambia poco. Occorre smantellare il sistema clientelare che sta rubando il futuro alla Sicilia. Piuttosto attendiamo un altro passo indietro, quello di Schifani. Solo allora i siciliani potranno cominciare a sperare di intravedere un filo di luce in fondo al tunnel in cui questo disastroso governo li ha cacciati”.

Lo affermano il coordinatore siciliano del M5s e vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola e il capogruppo regionale 5 Stelle Antonio De Luca.

“Schifani non si illuda – continuano i due deputati – che queste dimissioni siano il silenziatore alle inevitabili polemiche e contestazioni seguite alle vergognose e inquietanti notizie che arrivano dalla Procura della Repubblica. I siciliani pretendono chiarezza e chiarezza pretende il Parlamento regionale che continua inutilmente a chiedergli di venire a riferire in Aula su quanto sta accadendo e sullo sfascio della sanità che le politiche fallimentari e miopi di questo governo hanno portato sull’orlo del burrone. La smetta di scappare e su questo disastro ci metta la faccia”.

Calenda (Azione): “Era ora”

“Cuffaro si dimette da segretario della Dc. Potremmo dire: era ora. La realtà è che c’era già qualcosa di profondamente malato e sbagliato nell’ aver consentito (e in taluni casi corteggiato) uno che è stato in galera per favoreggiamento di mafiosi di ritornare in pompa magna al centro della politica siciliana. Chi era Cuffaro lo sapevamo tutti. Allora forse la verità è che molti cittadini siciliani per avere accesso ai servizi e ad una prospettiva di vita decente, devono ricorrere a questa gentaglia che li vincola elettoralmente. Commissariare la Sicilia ora. Unica soluzione per i siciliani”. Lo scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda.


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