Incidente, Partinico a lutto per Antonino: "Era meraviglioso"

Incidente, Partinico a lutto per Antonino: “Era meraviglioso”

La cronaca di un immenso dolore.

A scuola, nel liceo ‘Santi Savarino‘ di Partinico, si osservano lunghissimi minuti di silenzio in una mattinata tremenda, con le classi riunite in aula magna. Su quel microcosmo felice, di cartelle e pensieri spettinati, è piombato il dolore per la morte di Antonino Ortoleva, diciassette anni, ragazzo di quinta, ucciso da un incidente stradale. Il giovane compagno di viaggio che era con lui è ricoverato a Villa Sofia in gravi condizioni.

Secondo la cronaca fin qui pervenuta, i due ragazzi viaggiavano a bordo di un motocicletta Honda Sh, (nella foto dalla pagina facebook di Radio Amica) quando sono finiti contro un palo in cemento in via Principe Umberto. La dinamica è ancora da accertare.

Di tragicamente preciso e incontenibile c’è il lutto di una comunità. A scuola non parla nessuno. Troppo pesante è il macigno che opprime. Solo qualcuno sussurra: “Era un ragazzo meraviglioso”. Ed è uno strazio che racconta le lacrime di tutti.

E c’è una famiglia con il cuore spezzato, molto nota in città. Secondo le notizie raccolte, sembra che il ragazzo stesse tornando da una festa, quando ha incontrato l’irreparabile sulla propria strada. Lo raccontano appassionato di sport, tifoso di calcio e calciatore amatoriale, solare e disponibile. Una professoressa che lo conosceva, raggiunta al telefono, ha solo il tempo di dire: “Scusi, non posso parlare”. In sottofondo si sente l’eco di un pianto.

E la scuola ha manifestato il suo cordoglio con un post su Facebook: “Il Dirigente Scolastico, i docenti, il personale del Liceo Santi Savarino e gli alunni tutti in questo momento di immenso dolore esprimono in modo unanime la propria vicinanza ai genitori e ai familiari di Antonio Ortoleva, alunno della classe VD e giovane attivamente coinvolto nella vita della comunità scolastica. La sua scomparsa improvvisa lascia profondamente rattristati quanti lo hanno conosciuto che continueranno a ricordarlo con stima e affetto”. (Roberto Puglisi)


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