L'incidente sull'A-29 e la paura: "Così ho soccorso il motociclista"

Incidente sulla Palermo-Mazara: “Così ho soccorso il motociclista ferito”

Il racconto di un automobilista che ha assistito allo schianto sull'A-29

“Quando si assiste a qualcosa del genere ci si rende conto di come la vita possa cambiare in un attimo. Nel giro di pochi minuti è successo di tutto. Ho chiamato subito i soccorsi, poi mi sono avvicinato a quell’uomo per terra per cercare di aiutarlo”. Sono le parole di Giampiero Ignaccolo, un automobilista che ieri, domenica 20 ottobre, si è trovato al centro di un vero e proprio incubo sull’A-29 Palermo-Mazara, dove si è verificato un maxi incidente in cui è rimasto gravemente ferito un motociclista.

Cinque le auto coinvolte, con altri feriti che sono stati trasportati in ospedale in condizioni meno gravi. E tanta, tanta paura. L’impatto è avvenuto in direzione Palermo, sulla carreggiata che Ignaccolo stava percorrendo.

La dinamica

“Stavo tornando in città da Trappeto, già in lontananza avevo notato alcune auto ferme con le quattro frecce, per via di alcuni rallentamenti allo svincolo di Carini – racconta -. Un’auto che procedeva ad alta velocità ha effettuato il sorpasso ed è finita proprio su quei veicoli, facendo letteralmente un ‘volo’ e ribaltandosi su un fianco”.

Una scena terribile, che ha sconvolto tutti coloro che in quel momento stavano percorrendo uno dei tratti più trafficati dell’arteria autostradale.

“Sono rimasto in macchina, per prima cosa ho chiamato i soccorsi, era evidente che la situazione era grave. Poi sono sceso e ho visto quell’uomo per terra che sanguinava. Indossava ancora il casco, muoveva le palpebre, pronunciava qualche monosillabo. Ci siamo guardati negli occhi, ho cercato insieme ad altre persone di proteggerlo dalla luce del sole. Gli abbiamo detto di non muoversi, in attesa dei soccorsi non potevamo fare altro”.

“I bambini erano spaventati”

Momenti concitati, durante i quali non sono mancate le tensioni: “Tra gli automobilisti coinvolti nell’incidente l’aria era molto tesa. Abbiamo cercato di placare gli animi, visto che la situazione era già critica. Sui mezzi c’erano anche bambini, molto spaventati. Bisognava mantenere la calma e pensare ai feriti. Dalle auto usciva benzina, c’era anche il rischio di un incendio”.

“Ci siamo guardati negli occhi”

Il motociclista era quello in condizioni più gravi: “Guardare i suoi occhi ha provocato in me una grande empatia, un senso di vicinanza difficile da spiegare. In quei venti minuti ho cercato di fare del mio meglio per alleviare le sue sofferenze. Sono ancora molto provato”.

L’uomo, S.L di 64 anni, è stato poi trasportato al Civico con l’elisoccorso: è ricoverato con prognosi riservata. “Spero le sue condizioni possano migliorare – conclude Ignaccolo – nella mia mente lo vedo quasi come un amico, nonostante sia uno sconosciuto. Gli faccio i miei migliori auguri e, perché no, mi piacerebbe un giorno incontrarlo e sapere che sta bene”.


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