Le indagini e il murale per Valentina Salamone: "Abbattuta l'omertà"

Le indagini e il murale per Valentina Salamone: “Abbattuta l’omertà”

Il fascicolo in Procura generale. Le parole della famiglia

CATANIA – Diciannove farfalle bianche. Tante quanti erano gli anni di Valentina Salamone quando venne uccisa simulando un suicidio. Una messa in scena di quello che pareva essere il delitto perfetto. Il murale dedicato all’allora diciannovenne biancavillese ha già il merito di avere calamitato nuovamente l’attenzione su una storia cruenta che non merita di essere cancellata. E che deve probabilmente mettere ancora in fila gli ultimi tasselli di verità.

Il murale per Valentina Salamone

È stato l’artista Luca Arena ad allestire in via Benedetto Croce il murale. Donandolo alla città. “Per noi questo murale significa tanto – racconta Claudia Salamone, sorella di Valentina -. È più di un semplice modo di ricordare la nostra Valentina. Un murale che è un grido contro la violenza: per noi è importante che chiunque passi di lì capisca quale messaggio e quale monito ne scaturisce”.

“Abbattuto un muro di omertà”

“Per me e ed i miei genitori è un’opera d’arte che ha suscitato parecchia emozione – prosegue Claudia -. Ci sono le farfalle bianche e c’è quell’orecchino a forma di nota musicale: Valentina amava la musica, aveva ballare. E poi quel disegno della bilancia della giustizia a metà che rappresenta una verità ancora da completare. Sono sfaccettature importanti in un murale che racconta chi era Valentina.

Luca Arena ha fatto un lavoro straordinario. E mi sento di ringraziare le istituzioni e le associazioni che non hanno fatto mancare tutta la loro vicinanza nei nostri confronti – conclude -. Il muro di omertà è stato fortunatamente abbattuto”.

Le indagini non sono ancora concluse

Dopo la condanna all’ergastolo di Nicola Mancuso per il femminicidio di Valentina Salamone, si è ora in attesa di conoscere l’esito delle analisi del Ris. Da lì, si potrebbe risalire all’identità del complice che avrebbe aiutato lo stesso Mancuso ad inscenare il suicidio. Ed è dalle tracce del Dna che si punta ad arrivare alla composizione finale del puzzle. La Procura generale di Catania coordina il proseguo delle indagini.

“Nessuna donna deve più temere”

Intanto, il murale si diceva. Per la cronaca, l’idea di dedicare un’opera a Valentina è nata dalla proposta della Consigliera comunale Melissa Pappalardo: poi accolta all’unanimità dal Consiglio comunale. “Questo murales – spiega il vicesindaco Martina Salvà – è un atto d’amore verso Valentina, ma anche un impegno verso il futuro. Un futuro in cui nessuna donna debba più temere. In cui chi alza la voce o le mani venga fermato, denunciato, isolato. Un futuro in cui la memoria non sia dolore, ma forza”.


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