PARTINICO (PALERMO) – E’ un 22enne di Partinico il giovane che nel tardo pomeriggio di ieri ha aggredito un’infermiera al pronto soccorso dell’ospedale della cittadina. Si tratta di M.A, già noto alle forze dell’ordine ed ora denunciato dai carabinieri per violenza, minacce a pubblico ufficiale e lesioni personali.
In base a quanto ricostruito dai carabinieri giunti sul posto, il ragazzo sarebbe arrivato al Civico per un’influenza: agitato e con tono nervoso, avrebbe preteso di essere visitato con urgenza, nonostante fosse già stato stabilito che si trattava di un codice verde. Il caos è scoppiato poco dopo, quando l’infermiera si è avvicinata al giovane per spiegargli che la priorità spettava ad un altro paziente in condizioni gravi.
In quel momento sono partite le minacce, poi la violenza. Alla donna sono infatti stati sferrati due calci alla spalla e al petto. L’ennesimo episodio di violenza nei pronto soccorso della città e di provincia. Una lista lunghissima di casi che parla di una vera e propria emergenza per contrastare la quale sono intervenuti più volte i sindacati.
La situazione viene considerata “gravissima” dal commissario dell’Asp Antonio Candela, che oggi si è recato nella struttura sanitaria di Partinico: “Nell’area del pronto soccorso c’è una vetrata rotta, risultato di un altro episodio di violenza accaduto qualche giorno fa. La lunga scia di casi in questo ospedale è davvero preoccupante e delinea un problema sociale. Già nel 2016 il personale sanitario ha rischiato grosso per l’aggressione compiuta da un pregiudicato. Ad evitare il peggio è stata la guardia giurata, a sua volta picchiata. Anche lo scorso dicembre un vigilante è stato aggredito: dopo aver difeso un infermiere è stato seguito nel parcheggio e colpito violentemente a volto”.
Una escalation di violenza contro la quale Candela lancia un appello: “Condanniamo ancora una volta duramente questo genere di episodi. Sono molto amareggiato ed è sempre più urgente una collaborazione che chiediamo alla società civile. Non è più possibile che a Partinico si debba convivere con comportamenti simili: i nostri operatori continuano a lavorare come ogni giorno, ma non possono convivere con la paura”.