CATANIA. La difesa di Vincenzo Villani Conti, l’infermiere catanese ritenuto una sorta di “angelo della morte”, accusato di aver ucciso due anziane ammalate, passa al contrattacco. Ieri mattina sono iniziati a sfilare i testimoni della difesa, ovvero quattro dipendenti dell’ospedale Cannizzaro.
L’infermiere è difeso dagli avvocati Erminia Villani Conti, Francesco Calabrese e Salvatore Liotta. In aula ha deposto la responsabile dell’infermeria del nosocomio. La dottoressa ha parlato delle modalità di distribuzione e consumo dei farmaci nel presidio. E hanno deposto i medici addetti al centro trasfusionale della struttura, in cui fu trasferito l’imputato nel marzo 2021.
Presenti, oltre all’ospedale Cannizzaro, assistito dall’avvocato Eleonora Baratta, tutte le parti civili, parenti delle vittime, assistite dagli avvocati Silvana Selmi, Cettina Mirabella e Simone Marchese. Presente anche l’associazione “Codici per i diritti del cittadino”, con il segretario regionale, avvocato Manfredi Zammataro. Si proseguirà il prossimo 19 giugno per escutere ancora testi a difesa.
Villani Conti, secondo l’accusa, avrebbe ucciso le due donne per una sorta di ritorsione contro l’ospedale. In quel periodo, agli psicologi, avrebbe detto di vivere “uno stato di preoccupante distacco emotivo maturato nei confronti dei pazienti a causa del comportamento vessatorio”, che percepiva da parte dei suoi superiori.
Il processo si celebra dinanzi alla Corte d’assise di Catania, presieduta da Sebastiano Mignemi, giudice a latere Anna Scirè, mentre l’accusa è sostenuta dalla Pm Alessandra Russo. I lavoratori del suo reparto, hanno descritto Villani Conti come professionale, timoroso di sbagliare e per questo attento nel suo lavoro, negando ogni suo visibile malessere o confidenza su disagi, o meno, nel suo reparto precedente.
Intanto non si ha notizia dell’esame dell’imputato, che a questo punto potrebbe tenersi al termine del dibattimento. Villani Conti, per l’accusa, ha ucciso le due donne, somministrando loro massicce dosi di Diazepam e Midazolam, fortemente controindicati per le loro patologie.
In una scorsa udienza avevano deposto gli esperti sull’esame tossicologico eseguito sul corpo senza vita delle due anziane, che avrebbe confermato la presenza di sostanze controindicate. La morte sarebbe avvenuta in ospedale, tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.