Influenza, Bassetti: "Il mondo sta facendo i conti con il flunami"

Influenza, Bassetti: “Tutto il mondo sta facendo i conti con il flunami”

"É la peggiore pandemia influenzale degli ultimi 40 anni"

Matteo Bassetti mette in guardia sull’andamento dell’influenza, sottolineando come la cosiddetta variante K stia avanzando con grande velocità in diversi Paesi europei. Nel Regno Unito, in particolare, il numero dei contagi è cresciuto in maniera molto rapida nel giro di pochi giorni.

Il direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova spiega che uno scenario simile potrebbe ripetersi anche in Italia nelle prossime settimane. A suo avviso, la variante H3N2 ha tutte le caratteristiche per diffondersi anche nel nostro Paese. I primi casi sono già stati individuati e questo lascia prevedere che quanto osservato all’estero possa presto manifestarsi anche sul territorio nazionale.

“Si sta parlando in tutto il mondo di questo flunami, che sarebbe lo tsunami dell’influenza – spiega Matteo Bassetti in un video condiviso su Instagram – Non sta colpendo solo in Inghilterra ma un po’ in tutta Europa… Portogallo, Spagna, Svizzera. E poi in Messico, negli Stati Uniti, in Canada, in Sud America. Tanto che si sta parlando addirittura di lanciare un allarme tramite l’Oms”.

L’influenza scatena il flunami, l’allarme di Bassetti

Dopo aver spiegato cos’è questo temutissimo flunami, Matteo Bassetti mette in guardia dalle complicanze dell’influenza che si diffonderà a breve anche in Italia. “Stiamo vedendo una vera e propria pandemia perché riguarda tanti paesi contemporaneamente – afferma – Siamo di fronte a questo virus H3N2 con la variante K che sta facendo davvero tanti casi. Sapete bene che quando sono tante le persone colpite dall’influenza ci sono tantissime in cui non succede niente ma purtroppo ci sono anche delle complicanze che possono essere gravi e colpire i polmoni, il cervello, il cuore, i reni. Quindi attenzione, l’influenza è tutto tranne che un’infezione banale. Siamo di fronte a una delle peggiori pandemie influenzali degli ultimi 40 anni”.

“Raramente si era vista una pandemia influenzale così diffusiva e aggressiva già a dicembre – sottolinea nella didascalia che accompagna il video – Gli esperti lo avevano previsto già ad agosto, ma, anche questa volta, pochi hanno ascoltato e si sono preparati adeguatamente”.

Il virus aggira le difese, chi è più esposto

L’ondata influenzale che sta già attraversando il nostro Paese potrebbe raggiungere il suo momento più critico tra la prima e la seconda settimana di gennaio.

È in quel periodo che, secondo gli esperti, l’Italia rischia di fare i conti con una forte pressione sul sistema sanitario, tra reparti affollati e un numero elevato di persone costrette a restare a casa. Uno scenario complesso che richiederà una gestione collettiva e responsabile dell’emergenza.

A preoccupare maggiormente è il fatto che il virus in circolazione riesca ad aggirare le difese immunitarie maturate in passato. Chi si è vaccinato nella scorsa stagione o ha già avuto l’influenza l’anno precedente non risulta adeguatamente protetto.

Influenza Bassetti flunami

Perchè i bambini sono il motore dei contagi

Questo aspetto aiuta a spiegare perché i contagi stiano aumentando soprattutto tra i più piccoli. I bambini, in particolare quelli in età prescolare, non avendo mai incontrato prima questo ceppo virale, non dispongono di anticorpi specifici e, spesso, non sono stati vaccinati. Il risultato è una diffusione molto più rapida del contagio.

I più giovani diventano così un anello centrale nella catena di trasmissione. Il loro sistema immunitario ha meno “memoria” di virus come l’H3N2 e, in assenza di vaccinazione, il patogeno circola con maggiore facilità. In Italia, dove l’adesione alla vaccinazione antinfluenzale pediatrica resta bassa, i bambini finiscono per contrarre l’infezione a scuola e portarla poi in famiglia, esponendo genitori e nonni al rischio di ammalarsi.

Influenza e farmaci, perché gli antibiotici non servono

Un altro nodo cruciale riguarda l’uso improprio dei farmaci. Gli antibiotici, spesso assunti erroneamente in caso di influenza, non hanno alcuna efficacia contro i virus. Agiscono infatti sui batteri, organismi complessi e strutturati, mentre i virus sono entità molto più semplici. Usarli contro un’infezione virale è inutile.

Non solo. L’assunzione non necessaria di antibiotici può avere conseguenze negative. Questi farmaci finiscono per colpire i batteri “buoni” presenti nel nostro organismo, favorendo la selezione di ceppi resistenti che restano poi nel corpo. Per questo motivo, in caso di influenza, il loro utilizzo va evitato con decisione.

Sintomi più duraturi e febbre a ondate

Quanto ai sintomi, quest’anno la durata sembra essere più lunga rispetto alle stagioni precedenti. Non è raro che la malattia si protragga per una settimana o anche più, arrivando a 7, 8 o 9 giorni. L’andamento è spesso caratterizzato da una sorta di doppia fase: una prima comparsa della febbre molto elevata, che può raggiungere i 39 o 40 gradi, seguita da un apparente miglioramento. Successivamente, però, la febbre tende a tornare alta, prolungando il decorso della malattia.

Durante la convalescenza è consigliabile non affaticare l’organismo. Un’alimentazione leggera, accompagnata da un buon apporto di liquidi e vitamine – come quelle contenute nelle spremute di agrumi – può aiutare il corpo a recuperare energie.

Sul fronte delle cure, l’indicazione principale resta il controllo della febbre. Quando supera i 38-38,5 gradi, si può ricorrere al paracetamolo, evitando però di assumere altri farmaci senza reale necessità. L’abuso di medicinali non accelera la guarigione e può anzi creare ulteriori problemi.
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