Ingroia: "Avrò le mani libere |Presto dirò ciò che so" - Live Sicilia

Ingroia: “Avrò le mani libere |Presto dirò ciò che so”

Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo, intervenuto oggi a Firenze all'interno di un forum nazionale organizzato dagli studenti di sinistra ha parlato dell'imminente udienza prelimare sulla trattativa stato-mafia: "Riteniamo che la competenza sia di Palermo, ma sarà il giudice a prendere le sue decisioni ".

IL PROCURATORE AGGIUNTO A FIRENZE
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Il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia

FIRENZE – “E’ importante che all’udienza preliminare per il processo sulla trattativa stato-mafia si garantisca un’atmosfera il più possibile serena per mettere in condizione il giudice di valutare le prove acquisite”. Queste le parole di Antonio Ingroia, procuratore aggiunto a Palermo, a margine del Forum nazionale contro la mafia in corso a Firenze organizzato dagli studenti di sinistra, in collaborazione con l’Associazione familiari delle vittime della strage dei Georgofili, Regione Toscana e Provincia di Firenze

Riferendosi all’indagine sull’imminente udienza preliminare, Ingroia ha poi aggiunto: “La verità si accerta nei processi e nelle aule giudiziarie. La Procura ha svolto un’indagine complessa, approfondita, rigorosa, difficile. Si è acquisita la verità di una parte, per la Procura di Palermo, ora tocca al giudice. E’ importante anche che ci sia l’attenzione dell’opinione pubblica”.

“Noi riteniamo che la competenza sia di Palermo, ma sarà il giudice a prendere le sue decisioni – ha aggiunto Ingroia – è probabile che ci saranno eccezioni di incompetenza da parte di imputati che non gradiscano di essere processati a Palermo”.

Sulle imminenti elezioni regionali Ingroia si esprime in questo modo: “Mi auguro che si affermi pulizia e contrasto al sistema di potere mafioso”.

Qualche settimana fa il procuratore aggiunto a Palermo Antonio Ingroia ha ricevuto “la comunicazione del Csm che questa pratica verrà inserita” nel suo “fascicolo personale”. Lo ha detto lo stesso magistrato riferendosi alla pratica che venne aperta quando a un incontro di partito “forse un po’ provocatoriamente” si definì “un partigiano della Costituzione”. Fra un anno – ha aggiunto Ingroia – sarò soggetto a valutazione e questa cosiddetta macchia, che io considero un merito, potrebbe incidere sulla mia valutazione professionale per la mia conferma o no a procuratore aggiunto”.

“E’ un dato di fatto che, mai come in questo caso – continua Ingroia – si è voluto scatenare tutta una polemica contro i pm di Palermo per non affrontare i temi della trattativa e della verità su quelle stagioni”. Per Ingroia quindi “queste indagini e questo processo non ci sarebbero stati se non ci fosse stata un’Italia e un movimento della società civile che chiedeva alla politica e alla magistratura verità e giustizia”. In questa vicenda, secondo Ingroia, il raggiungimento della verità è stato reso “difficile, è stato ostacolato, negato e stenta ad emergere per i depistaggi e le omertà. Quando le reticenze e le omertà non sono solo degli uomini della mafia ma anche di uomini dello Stato” credo che “gli uomini delle istituzioni che cercano la verità non possono farcela da soli ma abbiano bisogno di quella parte di società che la verità la vuole a tutti i costi”.

Il magistrato ha spiegato che quando sarà trasferito in Guatemala avrà le mani più libere anche per fare “tutto quello che può servire” per alimentare nella società civile “un movimento ampio per arrivare alla verità. Sarà un passo in avanti, non un passo indietro”. Parlando dei motivi per cui non rinuncia ad andare in Guatemala, così come stamani gli ha chiesto Salvatore Borsellino, il magistrato non ha nascosto che le polemiche di questi ultimi tempi sulla sua persona e sulla Procura di Palermo “fanno male, per quanto ci si difenda la traccia rimane e questo finisce per danneggiare anche l’immagine delle indagini e dell’ufficio. Sul resto le polemiche non si fermerebbero”. Quindi con la sua partenza per il Guatemala ci saranno “maggiori benefici: calo delle polemiche contro di me e contro l’indagine e contro. Mentre i colleghi continueranno a portare avanti il processo”.

“Grillo è abituato ai paradossi. La mafia è molto al nord, ma al sud ne abbiamo ancora tanta”. Il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, ha commentato così le frasi di Beppe Grillo sulla localizzazione della criminalità organizzata a margine della presentazione del suo libro a Bologna.


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