Prof lontana dal figlio disabile | Il caso verso un felice epilogo - Live Sicilia

Prof lontana dal figlio disabile | Il caso verso un felice epilogo

La donna aveva chiesto un trasferimento che però le era stato negato più volte nonostante le condizioni del figlio necessitavano di assistenza continua.

PALERMO – Sembra avviarsi verso la soluzione il caso paradossale di Maria Antonella Cosentino, insegnante di ruolo di Licata, costretta a Milano nonostante sia mamma di una ragazzo, Angelo, affetto da una malattia rara. La donna aveva chiesto un trasferimento che però le era stato negato più volte nonostante le condizioni del figlio necessitavano di assistenza continua.

Adesso però, dopo l’intervento del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, il caso sembra giungere ad un esito positivo: la donna è stata infatti contattata dalla dottoressa Maria Luisa Altomonte che le ha chiesto di rivolgersi al Dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale Raffaele Zarbo per un incontro. “Sono contento della buona notizia – esulta l’insegnante licatese al centro del caso che ha commosso l’Italia – ma prima di cantare vittoria voglio aspettare che si realizzi davvero tutto. Mi fido delle persone che mi hanno chiamato negli ultimi giorni, rassicurandomi sul fatto che verrà trovata una soluzione. Sono molto grata a Faraone e alla dottoressa Altomonte che si sono presi in carico il mio caso, chiamandomi e aiutandomi. Su tutti voglio però ringraziare il giornalista Francesco Pira che mi ha aiutato, facendo conoscere al pubblico il caso. Dopo il suo aiuto, in molti mi hanno chiamato e mi hanno mandato messaggi per starmi vicino. Sono davvero felice di tutto questo affetto”.

Il caso della signora Cosentino, che ha fatto emozionare il Paese intero, non è comunque l’unico caso di insegnanti che non possono usufruire della legge 104 per chiedere il trasferimento in modo da stare vicino ai propri cari costretti alla disabilità da malattie gravi. Il suo caso però potrebbe aiutare ad indagare e risolvere numerosi questioni simili in cui la burocrazia vince sui bisogni delle persone.


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