PALERMO – Il ricordo “doveroso” dell’imprenditore antiracket Vincenzo Spinelli che si intreccia con i temi politici di una Lega che in Sicilia “intende piantare un seme” e con la vicenda migranti della Diciotti. Quest’ultima si è portata dietro una indagine sul ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Sconcertante”, scandisce Stefano Candiani, sottosegretario al Viminale e uomo scelto da via Bellerio per far partire il progetto leghista oltre lo Stretto. Candiani, commissario del Carroccio in Sicilia, è tornato nell’Isola.
Un leghista nativo di Busto Arsizio, ma questa ormai sembra casa sua.
“E’ vero ed è bello sentirsi a casa anche fuori dai confini tradizionali. Qui in Sicilia trovo simpatia e accoglienza da parte di tanti”.
Una visita che non è stata dettata soltanto dall’agenda politica.
“Ragioni istituzionali legate al doveroso riconoscimento nei confronti di una vittima della mafia come Vincenzo Spinelli. Ci sono storie che vengono tenute sotto ai riflettori e altre che purtroppo vengono dimenticate: è sbagliato. Guai a sbiadire il ricordo di chi, come lui, ha combattuto per la legalità”.
Lotta alla mafia, ma la Sicilia è stata anche teatro delle vicende sui migranti costate al ministro Salvini una indagine da parte della Procura di Agrigento.
“Questa regione merita invece che la magistratura ponga la sua attenzione sui tanti problemi che da tempo la affliggono, come la mafia. Trovo sconcertante che una Procura indaghi su un ministro che vuole difendere gli interessi dei cittadini. Mi piacerebbe vedere una indagine sugli scafisti”.
C’è anche quella.
“Sì, ma mi piacerebbe constatarne i risultati. Tutto ciò è sconcertante sia per l’obiettivo su cui ci si accanisce che per i termini che vengono usati. Qui c’è qualcuno in cerca di protagonismo, un po’ ‘alla Ingroia’, ma noi non ci spostiamo di un millimetro”.
La vicenda ‘Diciotti’ si porta dietro anche un inasprimento dei rapporti con Forza Italia e Gianfranco Miccichè, che ha dato dello ‘str…’ a Salvini.
“Dispiace l’atteggiamento di un rappresentante delle istituzioni regionali che va sopra le righe. Lo ha fatto per protagonismo, come nel suo stile del resto. Bisognerebbe capire chi rappresenta Miccichè, se Forza Italia o semplicemente se stesso, ma in realtà la cosa non mi interessa. Cerchiamo interlocutori all’altezza”.
Da commissario del Carroccio in Sicilia tiene a battesimo anche il tesseramento nell’Isola insieme con il consigliere al Comune di Palermo Gelarda e con l’assessore al Comune di Catania Fabio Cantarella.
“Non vogliamo fare una ‘Lega dei siciliani’ ma vogliamo ‘fare’ i siciliani leghisti. L’obiettivo è quello di portare qui il nostro modello di vita basato sulla legalità ma anche sul merito e sul rispetto di chi lavora. Il tutto connotato con un forte accento territoriale e con un grande senso di appartenenza. Forse siamo arrivati un po’ in ritardo ma siamo qui”.
In tanti si chiedono quali saranno i vostri nomi forti.
“E’ la stampa che si interessa più ai nomi. Non vogliamo creare comitati elettorali ma sezioni di partito. Non cerchiamo ‘portatori di voti’ ma gente che condivida i nostri valori, poi i discorsi sui nomi e le candidature arriveranno in un secondo momento. Qualcuno spera che la Lega diventi un autobus su cui salire, ma si sbaglia”.
Niente nomi, ma qualche cifra?
“Abbiamo a disposizione tremila tessere ma abbiamo richieste pari a tre volte questo numero. Credo che alla fine le previsioni di partenza risulteranno sottostimate. Abbiamo l’obiettivo di piantare un seme e coltivarlo”.
Si parla insistentemente di possibili acquisti all’Ars.
“Il nostro atteggiamento è di ‘non interesse’. Se qualcuno arriva con delle proposte le valutiamo, se invece pensa di formulare rivendicazioni di governo attraverso l’adesione alla Lega si sbaglia”.
La sua risposta è chiara, avete detto dei ‘no’ all’Ars.
“Lasciamo perdere… sono cose che mi metterebbero in imbarazzo. Dico solo che troppe volte i siciliani hanno visto prevalere l’opportunismo personale rispetto all’interesse collettivo”.
Il suo giudizio sul governo Musumeci?
“La sua giunta fa fatica, avere una maggioranza più solida non avrebbe guastato. Il governatore vorrebbe aprire una fase di alternativa ma si confronta con schemi duri da superare. Il nostro obiettivo, comunque, è aiutare il più possibile le azioni di cambiamento”.
All’orizzonte le elezioni Europee 2019, in tanti scommettono su una lista unica Lega-Diventerà bellissima.
“L’ho letto sui giornali, è una idea fumettistica ed esasperata. Con Musumeci c’è una ottima intesa su un quadro di valori, ma tutto ciò che riguarda la tattica è rinviato. La Lega non è un autobus e la sua attività non è finalizzata all’elezione di un singolo nominativo”.
Stesso schema anche per le Amministrative?
“Certo, non esistono soluzioni preconfezionate”.