Salvatore Geraci: "La sfiducia a Schifani un atto velleitario"

Geraci: “La sfiducia è un tentativo velleitario. Nessun patto Dc-Lega”

Parla il capogruppo del Carroccio all'Ars
L'INTERVISTA
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PALERMO – La mozione di sfiducia al governatore Renato Schifani “è un tentativo velleitario” da parte delle opposizioni e “non ha i numeri” in Aula. Il capogruppo della Lega all’Ars, Salvatore Geraci, non vede nuvole sul percorso del governo che a breve potrebbe essere chiamato a superare la prova dell’Aula sul documento messo a punto da Pd, M5s e Controcorrente.

Partiamo dalla Finanziaria, quali sono le misure sulle quali la Lega ha puntato all’ultimo vertice di maggioranza?
“Lavoriamo sempre previo confronto con la coalizione. I vertici servono proprio a scremare le proposte ed a dare copertura finanziaria a tante idee che arrivano al tavolo della maggioranza. Il risultato poi è una piattaforma con norme ed interventi che hanno la condivisione della maggioranza. Chiaro che, come Lega, i settori dell’agricoltura e della forestazione hanno la nostra attenzione. Riguardo a questi, la stabilizzazione del personale dei consorzi di bonifica e dei trattoristi era un obiettivo per il quale abbiamo chiesto uno sforzo unitario, riscontrando piena adesione del governo e degli alleati. Anche l’aumento delle giornate lavorative, 23 per ogni fascia e categoria dei forestali (78unisti, 101unisti e 151unisti) apre alla prospettiva di una piena stabilizzazione, nella logica della valorizzazione e tutela dei boschi e della macchia mediterranea”.

Poi altre norme non esclusivamente di marca Lega.
“Siamo orgogliosi di norme come la decontribuzione per le assunzioni, su cui il presidente della Regione Renato Schifani ha fatto da player, e per i quali stiamo destinando 200 milioni di euro. I fondi per gli artigiani, tramite la Crias, circa 15 milioni e le assegnazioni ai Comuni per la videosorveglianza e il decoro urbano (10 milioni) sono altre misure su cui abbiamo fatto la nostra parte. In ogni caso, come maggioranza che sostiene il governo Schifani, siamo consapevoli del lavoro svolto in questi anni che fa della Sicilia la regione con la crescita più sensibile, in termini di Pil e occupazione. Lo dimostrano tanti parametri, valutati dalle principali agenzie di rating, a partire dall’aumento del gettito fiscale che ci consentirà di fare un’ulteriore finanziaria espansiva, a vantaggio di imprese e famiglie.

Prevede una navigazione serena per la maggioranza in questa Finanziaria?
“C’è un dato incontrovertibile: con il nostro governo, bilancio e finanziaria arrivano in porto entro la fine d’anno. Senza ricorrere all’esercizio provvisorio che comprime la spesa e tarpa le ali al processo di crescita. In Aula, si sa, il confronto con le opposizioni è talvolta serrato e qualche nodo può nascere. Ma sono certo che non ci saranno sorprese. La più recente esperienza che ha falcidiato le variazioni di bilancio, con il voto segreto, non avrà seguito. Siamo concentrati a proseguire un lavoro che sta dando risultati, ed anche la minoranza sa che le idee migliori, se arrivano pure dai banchi delle opposizioni, trovano ascolto”.

La maggioranza dialogherà con l’opposizione oppure andrete dritti per la vostra strada?
“L’ho già detto. Il Parlamento è il luogo del confronto, questo non è mai venuto meno. Penso che mai si era verificato che l’opposizione decidesse autonomamente su spese per decine di milioni di euro per interventi territoriali, come è avvenuto in tutte le manovre economiche di questa legislatura regionale. Non abbiamo fatto mai valere i numeri, che pure sono largamente e saldamente dalla nostra parte. Abbiamo sì fatto valere lo spirito assertivo che una maggioranza deve avere, ma non c’è stata mai una compressione delle prerogative e delle idee o proposte della minoranza”.

Salvo Geraci (Lega)
Salvatore Geraci (Lega)

L’opposizione ha annunciato una mozione di sfiducia al governatore Schifani, cosa rispondete?
“È un tentativo velleitario e, per primi, gli stessi promotori ne sono consapevoli. Non ci sono né i numeri per farla approvare dall’Aula, né tantomeno può essere considerato lo strumento giusto per sfidare il centrodestra. Su una cosa siamo molto convinti, il mandato dei siciliani era quello di assicurare buongoverno e su questo crinale il governo del presidente Schifani si sta muovendo con impegno e serietà. Quando il governo ha dovuto prendere atto di defaillance e di problematiche, l’ha fatto senza fare sconti a nessuno, guardando al bene supremo dei siciliani. Si va avanti, dunque, per tutta la legislatura”.

Ritiene che la mozione debba essere esaminata subito o dopo la Finanziaria?
Primum vivere deinde philosophari (prima vivere, poi fare filosofia, ndr). Mi pare che ancora non sia stata nemmeno presentata. Siamo solo all’annuncio e credo alla raccolta delle firme. Sul resto parlano chiaro lo Statuto e il regolamento dell’Assemblea. Verrà messa in discussione e il presidente Ars Gaetano Galvagno sentirà la Conferenza dei capigruppo, come prevede la prassi.

Il centrodestra teme smottamenti sulla mozione o andrete sicuri al voto?
“Non mi risulta che tra i partiti della maggioranza ci siano idee diverse rispetto al respingimento della mozione, anzi credo che la mozione di Pd, Cinquestelle e Controcorrente, così com’è stata concepita, e per i toni giacobini, non vada oltre quel perimetro. La voterà anche Sud chiama Nord di Cateno De Luca, presumo non per convinzione, sono certo per strategia”.

Che idea si è fatto dell’inchiesta della procura di Palermo che ha investito i principali esponenti in Sicilia della Dc e di Noi moderati?
“Le inchieste della magistratura sono sempre atti di igiene, soprattutto quando riguardano la politica. Servono a fare chiarezza, ad individuare reati ed a chiedere condanne o assoluzioni secondo il principio del giusto processo. Non commento le indagini perché non è il mio mestiere. Mi pare che per la parte politica, il presidente della Regione si sia mosso speditamente e con piglio, un atteggiamento che descrive il senso alto che egli ha delle istituzioni”.

Dc e Lega avevano stretto un patto elettorale per le prossime elezioni regionali e politiche, quel patto è ancora valido?
“Non c’era nessun patto con la Democrazia cristiana. Un invito al dialogo, manifestato dalla Dc durante una loro convention, non si è mai tradotto in un accordo. La Dc aveva l’esigenza di ‘passare il Rubicone’ per uscire dalla dimensione regionale e approdare nel Parlamento nazionale, ed ha cercato la Lega così come tanti altri partiti, anche nell’alveo del centrosinistra. Mi pare, però, che mai una sola parola sia stata spesa da Matteo Salvini su tale ipotesi”.

Il governo Schifani andrà avanti fino a fine legislatura?
“Ovvio. Il governo è stato eletto per l’intera legislatura e sta lavorando su un programma che si sviluppa anche oltre la dimensione quinquennale. La deadline è quella dell’autunno del 2027, la scadenza naturale. Si sta lavorando con successo, con i conti in ordine soprattutto, e con una disponibilità finanziaria che cresce ogni anno. L’impegno va portato a conclusione con orgoglio e determinazione”.

Nelle ultime settimane si sono susseguiti diversi nuovi innesti nella Lega, ci saranno altre novità in futuro? È possibile che arrivi qualche nome in vista della politica regionale?
“Sì, siamo un partito attrattivo. La Lega, dopo il congresso nazionale di Firenze, aspira a diventare il partito dei territori. In Sicilia cresce settimanalmente il numero degli amministratori locali, sindaci, assessori e consiglieri, che scelgono di aderire al partito. Abbiamo una classe dirigente competente e di grande esperienza. Il lavoro dei nostri assessori regionali e dei colleghi deputati regionali, è riconosciuto come un impegno svolto con grande dedizione e determinazione. Certamente, su quello che accadrà nel prossimo futuro, su ingressi e passaggi alla Lega, sono più avvertiti il nostro segretario regionale Nino Germanà, che lavora incessantemente per allargare gli orizzonti e far crescere la Lega in Sicilia, e il nostro vice segretario federale Claudio Durigon, che agisce da propulsore in tutto il Sud per rafforzare la Lega in tutte le regioni meridionali”.


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