PALERMO – “Oggi ritarderemo l’apertura causata da persone esterne che si ostinano a dettare legge in un territorio dove giovani imprenditori vogliono crescere, dove giovani imprenditori non si vogliono piegare, dove giovani imprenditori vogliono cambiare. Oggi questo vile atto viene contrastato dalla nostra protesta che si unisce a quella di tanti altri imprenditori che vogliono provare a cambiare e vogliono migliorare la nostra terra”.
E’ ciò che scrive su Facebook il titolare della steak house “Zangaloro meat factory” che si trova in pieno centro città, in via Isidoro La Lumia 15, dove i lucchetti della saracinesca sono stati bloccati con della colla attak. Un tipico metodo utilizzato da Cosa nostra per ribadire la propria presenza sul territorio di fronte al quale Angelo Zangaloro, ribadisce: “Uno dei tanti motivi per cui in questa città fare imprenditoria è impossibile è rappresentato anche da questo. Abbiamo aperto ad ottobre e purtroppo in passato un episodio simile si era verificato in un’altra attività commerciale di famiglia. Il migliore messaggio che possiamo lanciare – prosegue – è quello di continuare a lavorare, proprio come stiamo facendo oggi: dopo l’intervento della polizia abbiamo aperto ed accolto i clienti, come ogni giorno”.
Accanto alla frase, poi, ci sono le fotografie dei lucchetti danneggiati. Questi ultimi sono stati trovati ricoperti di colla stamattina, all’apertura del locale che è iscritto ad Addiopizzo. Il titolare ha immediatamente lanciato l’allarme alla polizia che ha effettuato i rilievi. Le indagini sono in corso, da accertare l’eventuale presenza di telecamere che potrebbero avere immortalato chi è entrato in azione stanotte.
“Addiopizzo esprime solidarietà ai titolari del ristorante Zangaloro. L’Associazione si stringe attorno al titolare e alla sua famiglia, aderenti alla rete di consumo critico Pago chi non paga, perché atti del genere rappresentano un fatto grave dinanzi a cui non si può rimanere indifferenti”.