"Attaccato per un lavoro che non ho" | Cancelleri licenziato da sette mesi - Live Sicilia

“Attaccato per un lavoro che non ho” | Cancelleri licenziato da sette mesi

Un posto di lavoro. Una polemica che ha fatto molto discutere. E una novità.

la polemica
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La lettera con la quale Cancelleri è stato licenziato (clicca per ingrandire)

La lettera con la quale Cancelleri è stato licenziato (clicca per ingrandire)

PALERMO – La lettera porta la data del 10 aprile. Dice che il lavoratore Cancelleri Giovanni Carlo, incidentalmente capogruppo grillino all’Assemblea regionale, è ufficialmente un disoccupato. “Non l’avevo divulgata prima perché non volevo dare rilievo a una vicenda personale. I fatti dei giorni scorsi mi hanno fatto cambiare idea”. Parole e musica di quello stesso Cancelleri Giovanni Carlo licenziato dalla “Lo Cascio Salvatore & c. srl”, che nei giorni scorsi appunto, cioè durante il dibattito sulla mozione di sfiducia all’Ars, si è trovato suo malgrado ad essere additato per un posto di lavoro che non ha più: il parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle si è trovato nuovamente al centro di una polemica già scoppiata in campagna elettorale, quando il presidente della Regione Rosario Crocetta lo accusò di coltivare amicizie pericolose. Oggetto del contendere il suo lavoro: Cancelleri, infatti, fino ad aprile era dipendente dell’azienda di Salvatore Lo Cascio, presidente dell’associazione “Liberi Imprenditori” e, secondo il presidente della Regione, molto vicino a Pietro Di Vincenzo, l’ex presidente di Confindustria Caltanissetta condannato in appello per estorsione e fondi neri e finito al centro di un’indagine per concorso esterno.

Un’accusa che martedì è tornata – seppur più velatamente – nelle parole del parlamentare Nello Dipasquale. “Qualcuno pensa – ha detto Dipasquale in Aula – che questa mozione sia nata a Caltanissetta, nella stanza dei bottoni che questo governo sta contrastando”. Riferimento alle vicende dell’Irsap, ma anche ai supposti “mandanti” del parlamentare grillino. Eppure Cancelleri è stato licenziato già da sette mesi: “Sono stato messo alla porta – spiega il presidente del gruppo a 5 stelle all’Ars – nonostante fossi in aspettativa per il mio incarico da parlamentare. Insomma, non esattamente una cosa piacevole. Essere anche attaccato per questo mi fa rabbia”.

La polemica, d’altro canto, potrebbe persino finire in tribunale. Le parole di Crocetta, infatti, erano state durissime: “L’azienda presso la quale lavora – aveva scritto Crocetta in un comunicato stampa di fine campagna elettorale parlando di Cancelleri – è diretta da un tale Lo Cascio, molto molto, molto amico di quell’ingegner Di Vincenzo, al quale è stato confermato il sequestro di un patrimonio di 400 milioni di euro. Guardasse chi sono gli ‘amici degli amici’ e ricordasse che io sono stato il primo politico in Sicilia a denunciare i rapporti di Di Vincenzo con la mafia mentre lui, candidamente, non sa neppure con chi ha a che fare quotidianamente”. Subito dopo l’accusa, Lo Cascio aveva annunciato una querela. Ma questa è un’altra storia. Una storia che non riguarda più l’ex lavoratore, oggi disoccupato, Cancelleri Giovanni Carlo.


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