"Io cattolica moderata, perché ho scelto la Meloni" - Live Sicilia

“Io cattolica moderata, perché ho scelto la Meloni”

La risposta di Giusy Savarino al professore Savagnone
ELEZIONI
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3 min di lettura

Ho letto sulla vostra autorevole testata un’intervista del professore Savagnone preoccupato per l’ascesa del “Melonismo” che addirittura non si saprebbe “se e quanto possa essere paragonata a quella del fascismo” e poi dispiaciuto per la Sicilia che per errori della sinistra, tornerebbe “al vecchio”.
Mi rincresce dirlo, con tutto il rispetto per il professore che non conosco personalmente, ma sono saltata sulla sedia ad una lettura dei fatti così faziosa.
Io da cattolica impegnata in politica ho visto coi miei occhi tutt’altro.
Ho visto partiti ipocritamente cattolici frantumarsi sotto la clave dei processi o più semplicemente svenduti per approdare a poltrone più sicure da chiunque elargite.
Ho visto partiti “democratici” imporre una destrutturazione della famiglia, del ruolo genitoriale di madre e di padre, fino ad arrivare a riconoscere legittima la possibilità che il corpo femminile sia utilizzato come un’incubatrice dove far crescere bimbi destinati ad altri.
Ho visto partiti sventolare i vessilli della tutela dei diritti per battersi a favore della liberalizzazione delle droghe, spingendo così i nostri figli verso un approccio disinvolto alle droghe.
Ho visto leader cattolici moderati, ex premier conferenzieri, legittimare poteri antidemocratici, dittatoriali, che mortificano le donne, in cambio di copiosi oboli.
Poi ho visto coi miei occhi donne e uomini di destra governare con una dirittura morale esemplare, tenere lontano dai Palazzi faccendieri e poteri forti, come abbiamo dimostrato in questi cinque anni di legislatura regionale guidata dal Presidente Musumeci.
Ho visto una giovane leader quarantenne, Giorgia Meloni, non solo lontana anagraficamente dal ventennio, ma anche dalla prima repubblica, riportare i valori e gli ideali in politica, identità e famiglia.

L’ho vista battersi per rendere universale il reato di utero in affitto, l’ho vista difendere il nostro Crocifisso nelle nostre scuole, l’ho vista combattere l’imposizione dell’ideologia gender fluid nelle scuole primarie, che non è la risposta alle discriminazioni che vanno giustamente combattute, ma un’ansia di polically correct che annulla differenze e libertà.
L’ho vista lottare per finanziare lo sport e uno stile di vita sano per i nostri ragazzi, lontano da alcool e droghe. L’ho vista inserire nel suo programma fiscale il quoziente familiare, un modo concreto per aiutare le famiglie e sostenerne la crescita. L’ho vista battersi per la dignità del lavoro, contro forme di assistenzialismo che mortificano l’uomo rendendolo schiavo della politica, piuttosto sostenendo l’impresa e l’abbassamento del costo del lavoro.

Ho visto una leader coerente e determinata come solo una donna può esserlo. Una madre che sa capitalizzare il proprio tempo in atti concreti, studiando in maniera indefessa e senza perdersi in chiacchiere o in discorsi autoreferenziali.
Io sono una madre, una donna cattolica impegnata in politica, cresciuta nelle associazioni cattoliche, a 15 anni coordinatrice di mondo giovani, guidata da Don Michele Emma, ho combattuto le droghe nei nostri paesi di provincia, evitando che molti giovani si facessero trascinare dalle devianze.
Ebbene non solo questi valori, questi ideali, rappresentati da Fratelli d’Italia e da Giorgia Meloni non mi spaventano, ma sono i miei valori e ideali.
Mi dispiace vedere di tutto questo una lettura catto comunista, travestita da lezioncina morale. Non ho la presunzione di convincere il professore, ma con poche righe ho il dovere di spiegare a chi mi conosce e mi stima perché da cattolica di centro credo in Giorgia Meloni, e mi riconosco nelle battaglie di Fratelli d’Italia.


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