“Io in politica? Mai dire mai”. E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato dal procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, in un’intervista pubblicata oggi dal Giornale di Sicilia in cui parla del suo ultimo libro “Soldi sporchi”, scritto insieme al giornalista Enrico Bellavia e pubblicato da Baldini e Castoldi. A 67 anni, e con un’esperienza trentennale nella lotta a Cosa nostra, Grasso, almeno per il momento, si limita a dare solo qualche consiglio alla politica. “Quando uno vede la manovra del governo Monti, che è di 35,8 miliardi, e pensa che l’imponibile evaso in Italia è di 270 miliardi l’anno, di cui solo 40 di Iva – spiega – si rende conto dai danni fatti dai tanti furbetti nel nostre Paese. I canali della criminalità organizzata e quello dei tanti furbi che portano il denaro fuori spesso coincidono”.
Per Grasso la piaga da estirpare è quella del riciclaggio, visto che “un decimo del Pil, secondo Bankitalia, è oggetto di riciclaggio, per un totale di circa 150 miliardi. Fino a non molti anni fa, Cosa nostra teneva il denaro in Svizzera, praticamente a portata di mano. Per spostare il denaro si trasporta il contante che le banche poi ripuliscono”. Infine, tornando alla politica, aggiunge: “Non guardo a un’eventuale esperienza politica sotto forma di schieramento con un partito, cosa che è estranea al mio ruolo, alla mia funzione e alla mia cultura. Penserei piuttosto a quella che ho definito ‘una lista civica nazionale'”.
(Fonte ANSA)