PALERMO – Il presidente, dopo alcuni giorni, ha rotto il suo silenzio. E anche l’assessore Scilabra, dopo la convocazione in Procura si è detta “sollevata”. Ma le dichiarazioni di Crocetta e dell’assessore sulle vicende che hanno portato al clamorosamente fallimento del Piano giovani, non hanno convinto le opposizioni che, dopo avere annunciato la richiesta di dimissioni della giovane componente della giunta regionale, oggi tornano al contrattacco.
“Le dichiarazioni di Crocetta sull’operato della Scilabra – dichiara infatti il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone – sembrano più una difesa di ufficio e, soprattutto, più per dovere che per convinzione. Capisco l’imbarazzo del governatore – ha proseguito il parlamentare forzista – e la difficoltà di difendere quello che rischia di essere indifendibile, per tutta una serie di questioni che assumono sempre più le sembianze di ‘affari del quartierino’, al contempo è abbastanza evidente il turbamento di una intera maggioranza dal Pd all’Udc, a dir poco, sconcertata da una faccenda per nulla edificante”.
Insomma, il parlamentare azzurro solleva il problema degli effetti politici del flop del Piano giovani. Ma non solo. Falcone torna anche sul discusso rapporto (culminato con la revoca da parte della dirigente Corsello del decreto di approvazione del progetto esecutivo per il Piano giovani) con la società Italia Lavoro, ente strumentale del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. “Crocetta – ha incalzato il capogruppo di Forza Italia – è a conoscenza che Italia Lavoro nell’ultimo anno, come emerge dalle comunicazioni obbligatorie on-line, ha assunto un numero di persone di gran lunga superiore ai 32 di cui hanno parlato tutti i giornali? Sapeva che la stessa società si apprestava a formalizzare altri 200 contratti?”.
E oltre a Italia Lavoro, ecco i dubbi sulla lista degli esperti di comunicazione che dovranno supportare il Piano: “Crocetta – ha continuato Falcone – è a conoscenza che quel piano di comunicazione che doveva servire a costituire una short list di 18 persone, oggi si è, via via, ingrossato sino a diventare di 94 unità e si è tentato persino allargare a 110 soggetti? E perché non è mai stato bloccato, ancorché il deliberato unanime dell’Ars? Sarà sicuramente una coincidenza, ma come mai i selezionati sono tutti amici su facebook sia della Scilabra che del suo segretario particolare Balsamo?”.
“Stavolta Crocetta – ha ripreso il capogruppo di Forza Italia – come spiega l’esigenza di dribblare l’evidenza pubblica, coinvolgendo anche assessori ignari, e assegnare direttamente, con delibera di giunta di governo, tre mega affidamenti per oltre 2 milioni di euro ciascuno ? Non mi pare che su questo ci sia unanime indirizzo delle autorità giudiziarie e contabili. Forza Italia – ha concluso Marco Falcone – sul Piano giovani non ha alcun preconcetto. Cosi come non ne ha sulla riforma professionale, anzi quando la sollecitammo siamo stati persino tacciati di ammiccamenti col governo. Crediamo, pero’, che, di fronte a fatti che appaiono equivoci, bisogna fermarsi e correggere il tiro, diversamente qualcuno può anche farsi male”.
