PALERMO – “Il necrologio del merito che qui si è spento. Addio competenza, futuro. Linea soppressa“. Così, il numero due di Italia viva, Davide Faraone, apre la conferenza stampa di protesta ‘Ast…utó’, davanti alla sede dell’Ast di Palermo, in via Caduti Senza Croce, per protestare contro la nomina di Luigi Genovese alla guida dell’azienda. “Si continua a piegare la Sicilia a logiche clientelari e a calcoli elettorali”, ha affermato.
La nomina di Genovese
A far scattare il deputato è infatti la nomina dell’ex parlamentare regionale al vertice dell’Azienda siciliana dei trasporti. Una carica che sarebbe stata concessa “con criteri nepotistici e anti-meritocratici”, secondo Faraone. “Schifani tradisce i siciliani – ha detto il renziano -. Mentre la sanità va in pezzi, mancano le infrastrutture, le strade sono colabrodo e i trasporti inefficienti o quasi del tutto inesistenti, il presidente spartisce poltrone per garantirsi un futuro politico in vista delle prossime elezioni”.
Ast, l’affondo di Faraone
“Schifani dovrebbe dimettersi – ha continuato Faraone -. È assurdo che si occupi, ancora una volta, di spartire incarichi per garantirsi la rielezione, senza preoccuparsi minimamente dei problemi reali dei siciliani. Genovese (nominato presidente dal Cda Ast, ndr) rappresenta semplicemente l’ultimo tassello di un sistema che non funziona”. Sul posto per Iv anche i coordinatori provinciali di Agrigento, di Sciacca e Monreale, oltre all’ex rettore di Unipa Fabrizio Micari.
Anche La Vardera al sit-in
Presente all’iniziativa, che arriva nel giorno in cui l’ex governatore Raffaele Lombardo ha difeso Genovese dalle critiche, anche Ismaele La Vardera. Il leader di Controcorrente ha sfruttato l’occasione per lanciare il suo ‘Silura trombati’, un disegno di legge che il deputato regionale presenterà in assemblea “al fine di scongiurare il rischio che questo atteggiamento nelle nomine – ha detto – prosegua indisturbato”.
“Siamo qui come partito perché riteniamo giusta l’iniziativa di Italia viva – ha detto La Vardera -. Siamo stanchi di vedere i giovani senza santi in paradiso scappare da questa terra e deputati che invece nominano amici degli amici. Come successo, per esempio, con la nomina della figlia dell’ex ministro Cardinale a capo gabinetto di Edy Tamajo”.

