PALERMO – “Mario Francese è ancora oggi, a distanza di 34 anni dal suo assassinio, un esempio di coerenza e coraggio. Lui, giornalista che fece dell’inchiesta la sua ragione di vita, ucciso per avere portato fino in fondo le sue idee, senza fermarsi nemmeno davanti ai ricatti e alle minacce. I giovani cronisti di oggi dovrebbero conoscere la sua storia e imparare dal suo esempio”.
A parlare è Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea e dell’Associazione Nazionale familiari vittime di mafia) nel ricordo del cronista del Giornale di Sicilia ucciso dalla mafia a Palermo il 26 gennaio del 1979.
“Custodire la memoria di Mario Francese – continua l’on. Alfano – come di tutte le vittime innocenti della mafia, è importantissimo. Di più, è l’unico modo per non vanificare il loro sacrificio. Ecco perchè risuona come una beffa insopportabile e vergognosa la chiusura, per mancanza dei requisiti minimi richiesti, della scuola di Giornalismo dell’Università di Palermo dedicata qualche anno fa proprio a Mario Francese. Anche questo è memoria”.