Troppe spese? Necessità di ridurre i costi dell’Assemblea regionale siciliana? Macchè… “lo scioglimento della commissione Statuto è frutto di una rappresaglia politica di bassa lega”. A dirlo è l’ex presidente della commisssione Alessandro Aricò, che stamani ha incontrato la stampa per dire la sua in merito alla decisione del presidente Cascio. Accanto ad Aricò gli altri esponenti di Fli: i deputati nazionali Nino Lo Presti e Fabio Granata, il coordinatore regionale Pippo Scalia, il capogruppo a Sala d’Ercole Livio Marrocco.
“Abbiamo subìto – denuncia Aricò – fortissimi attacchi mediatici e la commissione è stata indicata come uno dei mali dell’Assemblea, ma non è cosi’. Abbiamo lavorato e avevo annunciato al presidente Cascio, purtroppo in maniera informale, che nel mese di febbraio avremmo consegnato una bozza dello Statuto. Cosa che – aggiunge – faremo ugualmente”.
Infondate, per Aricò, le motivazioni di riduzione dei costi: “la nostra è una commissione non legislativa e speciale e non si può misurare la produttività solo in base all’orario di apertura e chiusura dei verbali. Basti pensare che nel 2010 l’ufficio di presidenza dell’Assemblea ha speso 700mila euro per consulenze, a fronte di una spesa pari a zero da parte della commissione. I nostri consulenti hanno lavorato senza percepire denaro, a titolo gratuito. Nel 2010 la commissione si è riunita 21 volte e le sottocommissioni, nel primo semestre, sono state convocate 11 volte”.
Per l’ormai ex presidente lo scioglimento è stato un fulmine a ciel sereno. “Cascio – sottolinea – ha preso questa decisione senza prima convocare me e i componenti per essere aggiornato sull’andamento dei lavori. L’ho incontrato più volte alla fine del mese di dicembre e non mi ha mai avvisato delle sue intenzioni, poi apprendo da un’agenzia di stampa dello scioglimento…”.
Dalla lettura dell’agenzia (e prima della diramazione di una nota ufficiale) nasce, come raccontato dallo stesso Aricò, un “gustoso” (almeno per i cronisti) scambio di sms con Cascio. Il contenuto? Lo stesso presidente avrebbe scritto “scusa, ma i rapporti personali non c’entrano e te lo dimostrerò… sono stato sempre serio con voi e voi non con me.. non funziona così nella vita … Ringrazia Scalia”. Messaggio mal digerito da Aricò, che oggi rincara la dose: “se vuole usare il suo ruolo super partes per fare ritorsioni politiche lo dica”.
Il diretto interessato Scalia non si sottrae al confronto e ravvisa nello scioglimento della commissione “un tentativo di intimidire l’intera Fli, come sta avvenendo a livello nazionale. E’ stato un attacco mirato verso Aricò, che potrebbe essere il candidato di Futuro e libertà alla carica di primo cittadino”.
Non contento, Scalia “rilancia” annunciando la richiesta di istruire “una commissione speciale d’indagine sugli sprechi dell’Assemblea regionale dove c’e’ una gestione poco chiara”.
“Noi- aggiunge Marrocco – siamo pronti a un confronto sul rapporto costi-benefici delle commissioni, sul rispetto delle regole. Per farlo pero’ sarebbe bastato convocare una conferenza dei capigruppo e denunciare sprechi nelle commissioni. Non ci saremmo tirati indietro”.
Di chiaro “attacco politico” e di “rappresaglia” parla anche Lo Presti sottolineando come si sia instaurato un clima da “caccia alle streghe” che passa anche dai massa media, primo fra tutti il tg1. “Il telegiornale di Minzolini – sottolinea – si è scagliato contro la commissione presieduta da un esponente di Fli perchè questi sono gli ordini che vengono dal Pdl”.
“La vicenda siciliana – ribadisce – dimostra che Cascio non è stato imparziale e ha usato il suo ruolo per colpire un uomo di un altro partito” e annuncia “importanti sviluppi che verranno resi noti nei prossimi giorni”.