Il mondo della politica commenta i sette anni di carcere inflitti a Totò Cuffaro dai giudici della Corte d’appello di Palermo nell’ambito del processo “Talpe alla Dda”. Ai messaggi di solidarietà dei compagni di partito fanno da contraltare gli inviti alle dimissioni provenienti dalle forze politiche rivali. In quest’ultimo senso si esprime per esempio l’europarlamentare dell’Italia dei valori, Sonia Alfano: “È arrivata l’ora di dimettersi dalla sua carica di senatore e di lasciare la sua poltrona in commissione di vigilanza Rai. Cuffaro ha affermato di rispettare la sentenza, ma è arrivato il momento di dimostrarlo, lasciando spazio alle persone oneste. Questa condanna – ha concluso la Alfano – conferma il sistema politico clientelare e mafioso su cui l’ex governatore ha basato la sua carriera politica e che ha contribuito a ridurre in schiavitù il popolo siciliano”.
Nel commentare la sentenza a caldo, Cuffaro aveva detto che il suo percorso politico sarebbe cambiato, dunque lascerà ogni incarico all’interno dello Scudocrociato. Una dichiarazione che probabilmente non basta al segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, che invita il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, a espellere dal partito l’ex presidente della Regione: “Dopo la sentenza di secondo grado, definitiva quindi nel merito, che condanna Cuffaro a 7 anni con l’aggravante di aver agevolato Cosa Nostra, cosa aspetta Casini a espellerlo? La questione morale non può essere a corrente alternata e le questioni di mafia non possono essere messe in un cassetto”. Per il senatore del Pd, Giuseppe Lumia “questa condanna deve essere da stimolo affinché i partiti possano guardarsi dentro per recidere quel rapporto mafia-politica che ha garantito a Cosa nostra di perpetuarsi fino ad oggi, assicurandole consenso e risorse. Adesso – aggiunge l’ex presidente della commissione parlamentare Antimafia – è necessario combattere questo sistema di intermediazione burocratico-clientelare e affaristico-mafiosa, che uccide la buona politica, la speranza di tanti cittadini onesti e le potenzialità di interi territori di spiccare il volo nel segno della legalità e dello sviluppo”.
Il senatore del Pd, Marco Follini, ha invece parole di comprensione per l’ex compagno di partito. “Ho rispetto di tutte le sentenze. Detto questo, quando ero segretario dell’Udc ero convinto che Cuffaro non c’entrasse nulla con la mafia e non ho cambiato idea”. Secondo il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa “le dimissioni di Cuffaro da ogni incarico di partito sono sul piano politico più eloquenti di ogni nostra parola. Sul piano personale è per noi il momento dell’affetto e della vicinanza a lui e alla sua famiglia”.
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