La ConfCommercio sul Prg | Dura replica a Stancanelli - Live Sicilia

La ConfCommercio sul Prg | Dura replica a Stancanelli

"Il Sindaco ci accusa di incompetenza e superficialità. Gli vogliamo dire che ci è stata fornita una versione del Piano in lingua italiana. Fosse stata in arabo, nonostante il traduttore istantaneo di google, avremmo potuto interpretare male. Ma era in italiano e ci è stato facile leggere e constatare che si ammettevano interventi edilizi pesanti su quella parte della città che si affaccia sul mare", scrivono Saguto e Sorbello.

CATANIA. Ecco la replica di ConfCommercio al primo cittadino Rafafele Stancanelli, sulla questione del Prg. Una missiva firmata da Giovanni Saguto, presidente Ascom Catania e Francesco Sorbello, vice direttore Confcommercio Catania.

“Nostro malgrado dobbiamo replicare all’attacco ed alle accuse che ci muove il Sindaco Stancanelli. Iniziamo col dire che non c’è stata e non ci poteva essere alcuna inversione ad “U” da parte di Confcommercio, e dei sottoscritti, in merito al PRG per il semplice motivo che non lo conoscevamo nei particolari e non abbiamo, quindi, mai espresso un parere sulle scelte in esso contenute. Abbiamo, invece, sempre sostenuto che bisognava procedere celermente nella stesura del Piano, affidando ad esso aspettative importanti, come: mettere ordine in Città, risolvere atavici problemi di urbanistica e di recupero del patrimonio edilizio, deficit di servizi e parcheggi, mettere in moto l’economia. Ma volere un Piano regolatore non significa automaticamente condividerne tutte le scelte, non inibisce la facoltà di critica. Solo recentemente, grazie all’attenzione della IV Commissione Urbanistica e del Presidente Porto, abbiamo avuto modo di entrare nel merito del Piano, nei dettagli.

Il Sindaco ci accusa di incompetenza e superficialità. Gli vogliamo dire che ci è stata fornita una versione del Piano in lingua italiana. Fosse stata in arabo, nonostante il traduttore istantaneo di google, avremmo potuto interpretare male. Ma era in italiano e ci è stato facile leggere e constatare che si ammettevano interventi edilizi pesanti su quella parte della città che si affaccia sul mare, da Ognina all’inizio della Plaia, la parte più pregiata e più amata. Interventi che non ci convincono, che non condividiamo. In particolare nell’area risorsa i.3 – piazza Europa limite nord del Porto, quindi lato mare – è possibile l’edificazione fino a 18 piani che vuol dire 60 metri. Aggiungiamo un altro importante particolare: solo in quest’area è prevista nuova edificazione a scopo residenziale per 1115 nuovi abitanti. Per dare un’idea fisica, diciamo che è come se vi trasferissimo tutti i residenti del Comune di Milo più qualche altro, visto che detto comune conta 1090 abitanti. Si aggiungano poi le superfici destinate ad altre destinazioni (ricettive – direzionali- commerciali) e si capisce l’impatto edificatorio. Ma si giustifica tale edificazione con il fatto che così si reperiscono i fondi per realizzare un parco da 14 ettari. I fondi, dal nostro punto di vista, devono essere reperiti diversamente, magari facendo riferimento alla Comunità Europea, comunque senza una edificazione insostenibile per l’impatto paesaggistico ed ambientale. Facciamo il parco non facciamo i palazzoni sul mare! Considerazioni analoghe vanno fatte pure per l’area risorsa i.2 – via Domenico Tempio – dove sono previsti edifici fino a 17 piani, e, seppur per motivi diversi , per l’area risorsa 2.6 (via del Rotolo che per essere più chiari forse bisognerebbe chiamare A.R. Lungo Mare o A.R. via Artale Alagona). Il Sindaco ci accusa di voler bloccare il Piano quando esso è sul punto di essere approvato.

Nel ricordare ancora che abbiamo sempre sostenuto l’utilità e l’importanza del Piano, il Sindaco deve considerare un bene il fatto che siamo stati, sin’ora, gli unici ad accorgersi di queste importanti criticità. Ce ne siamo accorti appena in tempo, per fortuna della Città, il cui bene, gli ricordiamo, è l’unico nostro interesse. Apprezziamo, invece, le dichiarazioni del Presidente Porto che ha messo a disposizione la Commissione Urbanistica come il luogo del confronto, l’incubatore di idee, il luogo dove vagliare tutti i contributi. Per questo inviteremo la Commissione in Confcommercio per approfondire tutte le questioni”.


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