PALERMO – Sono ore di angoscia e paura per i familiari di Giovanni A., il ragazzo ricoverato in ospedale, in seguito a un grave incidente avvenuto all’Acquapark di Monreale ieri pomeriggio. Il giovane, sposato e padre di due bambine, è in condizioni critiche: ha riportato un trauma cranico e un trauma cervicale e la prognosi resta riservata. Nella notte è stato trasferito dall’ospedale Ingrassia a Villa Sofia e si trova in Neurorianimazione, dove viene tenuto sotto stretto monitoraggio.
Si tratta del drammatico epilogo di una domenica trascorsa al parco acquatico del Palermitano, dove ieri, oltre ai sanitari del 118 sono arrivati i carabinieri per chiarire le fasi dell’incidente. In base a quanto ricostruito, il 26enne si sarebbe tuffato dal “pallone” uno dei giochi più gettonati all’Acquapark, battendo la testa. Era arrivato nella struttura insieme a un gruppo di palermitani, la giornata era trascorsa tranquilla, tra scivoli e gavettoni. Poi l’incidente e il panico anche tra i presenti: “E’ stato terribile – racconta una ragazza che si trovava al parco acquatico – lui non dava segni di vita, è arrivata l’ambulanza, chi era con il ragazzo piangeva”.
E’ stato subito trasportato all’ospedale di corso Calatafimi, dove le condizioni si sono immediatamente rivelate gravissime, al punto da rendere necessario il trasferimento. Nelle scorse ore dalla struttura di Monreale è stato precisato che gli assistenti ai bagnanti avrebbero più volte ripetuto al giovane che per scendere dal pallone avrebbe dovuto utilizzare le corde: dal gonfiabile, infatti, non è consentito tuffarsi, vista l’acqua bassa su sui si trova.
Le indagini dei carabinieri sono in corso, ma nel frattempo la famiglia di Giovanni si trova di nuovo a tu per tu con la paura nel giro di pochi giorni: a fine giugno, infatti, i familiari ne avevano denunciato la scomparsa. Il ragazzo era uscito dall’abitazione del Capo senza più fare rientro e non dando alcuna notizia di sé. La moglie aveva lanciato l’allarme e aveva chiesto aiuto anche tramite i social. Il 26enne aveva infatti lasciato il telefono e i documenti a casa, il suo allontanamento era inspiegabile. Fino al suo rientro, avvenuto pochi giorni dopo. Intanto, dal Capo, dove tutti conoscono Giovanni, in molti affidano i propri pensieri e le preghiere ai social: “Ti prego Signore – scrive Rita – aiutalo, fai in modo che torni dalla sua famiglia che ha tanto bisogno di lui”. “Giovanni forza! – Scrive un altro amico – pochi giorni fa mi aveva detto che saremmo andati a Napoli insieme. Io sono qui e ti aspetto”.