La Fondazione Federico II ha partecipato il 26 gennaio presso l’ex Monastero della SS. Annunziata di Paternò (Ct) ad una conferenza incentrata sulla genialità e sul coraggio di Sofonisba Anguissola.
La Sicilia, così come Cremona, sentono l’opera di Sofonisba, quale patrimonio anche identitario. Non è un caso che oggi la Fondazione abbia scelto di sostenere questa importante operazione culturale promossa a Paternò dal parroco Salvatore Patanè, dall’associazione amici di Sofonisba paternese.
Fu proprio a Paternò, infatti, che l’artista di Cremona, creò il capolavoro la “Madonna dell’Itria”. Dopo il restauro in Lombardia, l’opera è recentemente tornata laddove venne concepita. Sofonisba Anguissola fu protagonista della storia dell’arte fra il XVI ed il XVII secolo, ed è profondamente interessante studiare come la Sicilia e in particolare Paternò ebbero un ruolo determinante nella sua esistenza.
Sofonisba visse per cinque nella comune del catanese, nella seconda metà del XVI secolo perché sposò Don Fabrizio Moncada.
L’attenzione della Fondazione Federico II, presieduta dall’onorevole Gaetano Galvagno, è rivolta, non solo a quegli artisti che hanno segnato traguardi importanti nell’ambito della storia dell’arte e del fenomeno culturale italiano e straniero, ma anche a coloro che possono essere considerati “pionieri” della cultura avuto riguardo al periodo e al contesto in cui vissero.
Sofonisba Anguissola è, a ragione, una pioniera della cultura, tenuto conto delle innumerevoli preclusioni inflitte alle artiste dell’epoca, che lei seppe affrontare, grazie anche alla visione di un padre lungimirante.
Sofonisba si afferma e si conferma nei secoli quale pittrice innovatrice per tecniche ed elementi pittorici introdotti, ma anche per quel cammino ulteriore che seppe attuare nella direzione della partecipazione delle artiste all’apprendistato presso le botteghe e accademie d’arte, ma anche come donna che tra le prime aprì la strada per la creazione per le donne di atelier della pittura.
Sofonisba è tra le artiste che, certamente, con la sua perizia artistica e la sua personalità contribuì a confermare anche per le donne un ruolo di intellettuale nel contesto italiano. I suoi ritratti si arricchiscono della storia dei personaggi raffigurati che l’artista realizza. Particolari, anche numerosi, infatti, evidenziano le personalità dei suoi preziosi ritratti e contribuiscono a rendere ancora più vivida e realistica l’opera pittorica che ella produce.
Vasari definì, non a caso, le sue opere “meraviglie”, ma anche i grandi come Michelangelo ne apprezzarono il suo talento.
Sofonisba si affermò tra le signore dell’arte italiana che seppe, attraverso il suo talento, innovare e divenne, nel tempo, punto di riferimento anche per grandi artisti come Anton van Dyck, che proprio in Sicilia la incontrò, durante il suo soggiorno a Palermo.
L’artista, come racconta il direttore generale, Patrizia Monterosso, è già stata oggetto di approfondimento, da parte della Fondazione Federico II nel 2021. La chiave di lettura proposta nel convegno realizzato dalla Fondazione ha contribuito a evidenziare l’apprezzamento per l’artista anche fuori dall’Italia, la Spagna infatti la celebra.
Sofonisba è artista apprezzata a livello internazionale: numerose mostre ne attestano l’interesse sia come artista sia come pioniera nella storia dell’arte al femminile.
Il Direttore Generale della Fondazione Federico II ha raccontato che, già nel 2021, in previsione del ritorno a Paternò dell’opera la Madonna dell’Itria, dopo essere stata al centro di importanti mostre a Cremona (terra natia dell’artista), ha proposto un progetto di valorizzazione con l’Istituto di Cultura spagnola Cervantes, invitando l’esperta Leticia Ruiz Gòmez, oggi direttrice delle Collezioni Reali del Patrimonio Nazionale di Spagna. Il convegno si tenne nel novembre del 2021 a Palermo presso la Chiesa di San Giorgio dei Genovesi grazie anche alla collaborazione con l’Arcidiocesi di Palermo e di Padre Bucaro.
Cremona, Palermo, Paternò e la Spagna divengono riferimenti obbligati per coloro che intendono approfondire l’opera di Sofonisba. la presenza di Sofonisba in Sicilia è legata sia alla città di Palermo (dove morì e sono sepolti i suoi resti), sia a Paternò. Sofonisba, infatti, collaborò al governo dei vasti luoghi che erano sotto la guida del marito Don Fabrizio Moncada.
Con l’Onorevole Gaetano Galvagno, già nel 2021, la Fondazione aveva tracciato un percorso di altissimo valore culturale e artistico su Sofonisba, in vista del preannunciato ritorno dell’opera La Madonna dell’Itria, che da pochi giorni è fruibile -unitamente a La Madonna della Raccomandata – nella Chiesa di Santa Maria dell’Alto a Paternò.
Operazione culturale di grande rilievo che può, anche, costituire un volano turistico ed economico con significative ricadute.
Il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno, che è anche Presidente della Fondazione Federico II, sostiene l’iniziativa auspicando una intensa attività di informazione e di divulgazione istituzionale sull’artista faccia bene all’arte, alla cultura e al territorio.
Nei prossimi mesi la Fondazione Federico II, unitamente alle Istituzioni, alla Soprintendenza e alle associazioni culturale “Amici di Sofonisba” e “Città Viva”, proporrà dei focus sugli aspetti internazionali, auspicando anche la partecipazione dell’Istituto Cervantes.