CATANIA – Un Consiglio comunale sui generis, quello che si è appena concluso a Palazzo degli Elefanti. Non solo, o non soltanto, per la presenza di molti rappresentanti dei cittadini – le ultime sedute sono saltate, ancora una volta, per mancanza del numero legale. E nemmeno per il fatto che l’ordine del giorno “urgente” presentato la scorsa settimana dal consigliere Manlio Messina, per mettere in sicurezza il Lungomare in seguito alla rimozione dello spartitraffico all’altezza di Ognina, non sia stato inserito in quelli da trattare oggi e sia stato, dunque, ritirato. A rendere quanto meno particolare la seduta è stata la presentazione da parte dell’amministrazione comunale di una delibera in difesa della sezione distaccata del Tar, di fatto ricalcata da un ordine del giorno già votato dall’assemblea cittadina – come evidenziato in aula da più di un consigliere che, infatti, ha presentato un emendamento in tal senso (fatto proprio dall’amministrazione) – a metà del mese scorso.
“E’ strano quanto sta capitando in questa aula – commenta Sebastiano Anastasi, esponente dell’opposizione in quota Grande Catania. Il Consiglio aveva già espresso un parere – continua – riguardo il Tar, votando all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal consigliere Agatino Lanzafame, e poi sottoscritto da tutti i capigruppo”. Dello stesso avviso il capogruppo di Area centrodestra, Manlio Messina, che ha parlato di farsa. “Il fatto che l’ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo lasci il tempo che trova e che la delibera dell’amministrazione abbia più forza politica non è un concetto che mi piace. E’ come declassare l’assemblea cittadina. Io ritengo – prosegue – che l’ordine del giorno voluto dal consigliere Lanzafame e firmato da tutti i capigruppo fosse già stufficiente per consentire all’amministrazione di fare sentire la propria voce. Si è voluto procedere lo stesso – aggiunge – ma mi sembra inutilmente”.
Anche la maggioranza, per quanto con toni più miti, ha evidenziato quella che sembra un’anomalia e che, in ogni caso, è decisamente una novità. “Mi suona strano che la Giunta presenta un delibato per chiedere al Consiglio di impegnare l’amministrazione che è la proponente della delibera stessa – afferma Sebastiano Arcidiacono, vicepresidente del Consiglio comunale. Capisco che la delibera rafforzi l’iniziativa a difesa del Tar di Catania, ma la cosa sembra arzigogolata”.
A stemperare i toni, ci pensa il consigliere Lanzafame e, soprattutto, l’assessore Girlando. “L’atto deliberativo – dice l’esponente dell’amministrazione – a differenza dell’atto di Giunta, non porta i nomi degli assessori, ma dei consiglieri. Rimane un atto del Consiglio e io credo che serva a dare importanza al senato cittadino.
Alla fine, l’atto è stato approvato con 30 voti favorevoli su 30 presenti.