La Loggia: "Mio padre, la Sicilia e quella politica di oggi deludente" - Live Sicilia

La Loggia: “Mio padre, la Sicilia e quella politica di oggi deludente”

La tavola rotonda col figlio dell'ex presidente della Regione
L'INIZIATIVA
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PALERMO – “Quando fu presidente della Regione, mio padre, Giuseppe La Loggia, presentò tredici disegni di legge, tutti finanziati, per un progetto organico dello sviluppo della Sicilia”. Lo dice Enrico la Loggia, a margine della tavola rotonda che si sta svolgendo all’Assemblea regionale siciliana su “Il pensiero di Giuseppe La Loggia e il sistema delle Autonomie differenziate 1994/2024: l’attualità di una visione non divisiva”, a trent’anni dalla morte del padre. “Mi piace dire che, se solo la metà di quelle cose che lui aveva sognato si fossero realizzate, oggi la Sicilia sarebbe come la California – conclude La Loggia – purtroppo, dopo di lui nessuno ha saputo continuare il suo compito”.

“La politica deludente”

“L’autonomia differenziata, di per sé, non è una cattiva cosa – continua -. Anzi, potrebbe essere qualcosa di molto positivo ad una sola condizione: che si trovino i 180 miliardi che occorrono per dare a tutti gli italiani le stesse prestazioni, dalla scuola alla sanità, alle infrastrutture e quant’altro”.

“A queste condizioni, il regionalismo differenziato potrebbe essere un’ottima cosa. In caso contrario, il rischio è quello di aggravare la differenza tra le regioni del Nord e quelle del Sud”, aggiunge. 
 L’ex ministro ha poi dato una stoccata alla politica siciliana, che secondo il suo parere, “sull’autonomia, non si sta muovendo – dice – è deludente. Non abbiamo visto una sola proposta migliorativa, integrativa o sostitutiva. Non mi pare. Vedo invece il ‘deserto dei Tartari’, non vedo un dibattito vivo a difesa dell’autonomia siciliana. Comincio ad avere il dubbio che i parlamentari siciliani non sappiano che la Sicilia è una Regione a statuto speciale”.

L’autonomia differenziata

“Il disegno di legge sull’autonomia differenziata rischia di essere uno spacca-Paese, e i cittadini del Mezzogiorno devono assolutamente mobilitarsi perché altrimenti passerà tutto sulle loro teste”. Lo dice Pietro Busetta, presidente del centro studi Giuseppe La Loggia, a margine della tavola rotonda che si sta svolgendo a palazzo dei Normanni a Palermo. “Si tratta infatti di un passaggio epocale ed è assolutamente incredibile che possa avvenire – aggiunge – Il tema è proprio economico: la spesa pro capite che oggi è quella storica – nel senso che un cittadino del Nord ha una spesa pro capite maggiore rispetto a uno del Sud – finora non era costituzionalmente prevista, ma da oggi diventerà un diritto. Fondamentalmente fino ad oggi hanno dato molto più risorse pro capite ai cittadini del Nord e questo era un vulnus rispetto al diritto costituzionale che prevede che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Con questa norma invece il Nord, in particolare l’Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, riescono a costituzionalizzare questo fatto”.


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